Ragni in Italia: quali sono le specie più comuni e come distinguere quelli velenosi

Il nostro Paese ospita centinaia di specie diverse di ragni: ecco quelle che possiamo trovare in casa e quelle a cui fare attenzione

Molti ne hanno una paura incontrollata, eppure raramente (almeno in Italia) rappresentano un pericolo per la nostra incolumità: stiamo parlando dei ragni, che possiamo incontrare nelle case di campagna ma sempre più spesso anche nei nostri appartamenti in città.

Dire “ragno” significa parlare di un’ampia classe di animali meglio noti come Aracnidi, caratterizzati da quattro paia di zampe e sei paia di appendici dette cheliceri.

La caratteristica più interessante di questi animali è la loro capacità di realizzare ragnatele secernendo filamenti di seta resistentissimi, grazie alle quali riescono a intrappolare le loro prede.

I ragni sono animali terrestri. Si trovano soprattutto in campagna ma, attirati dalla presenza di cibo (parassiti e piccoli insetti) e dalle condizioni di vita favorevoli, negli anni hanno finito per “colonizzare” anche ambienti urbani.

Quali sono le specie più comuni di ragni nel nostro Paese e quanto queste sono pericolose? E, inoltre, come comportarci se troviamo un ragno (o una ragnatela) a casa nostra?

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Quali sono le famiglie di ragni presenti in Italia

Il nostro Paese è noto per la sua incredibile ricchezza in termini di biodiversità, grazie anche alla presenza sul territorio di ecosistemi fra loro molto diversi.

Stando alle informazioni contenute nel Catalogo dei ragni italiani, il nostro Paese ospita 1670 specie e sottospecie di aracnidi fra endemiche e aliene, raggruppate in 434 generi e 53 famiglie.

Come si può notare dalla infografica qui sotto, le informazioni sulla biodiversità dei ragni in Italia sono aumentate rapidamente negli ultimi anni, passando da 404 specie alla fine del XIX secolo, alle 1400 degli anni ’90, fino alle attuali 1670.

ragni in Italia

@Università La Sapienza

Tuttavia, le conoscenze sulla distribuzione delle specie italiane sono tutt’altro che complete, secondo gli scienziati: sembra altamente probabile che ci siano ancora nuove specie di aracnidi da trovare o descrivere.

Stando al Catalogo, le famiglie più diffuse sono Linyphiidae (con 495 specie), Gnaphosidae (169 specie), Salticidae (144 specie) e Theridiidae (114 specie). Le informazioni relative alla distribuzione regionale rivelano un forte squilibrio tra il Nord e il Sud Italia, con segnalazioni molto scarse per alcune regioni del Mezzogiorno.

Quali sono i ragni italiani più comuni (e meno pericolosi)

Come abbiamo spiegato, le specie di ragni italiani sono davvero numerose, ma non tutte hanno la stessa diffusione sul territorio nazionale. Quelle che andremo a elencarvi qui sotto sono le specie più largamente diffuse un po’ in tutte le regioni.

Siamo certi che, almeno una volta nella vita, sarà capitato anche a voi di incontrare questi ragni – ma niente paura: si tratta di animali del tutto innocui per l’essere umano.

Ragno ballerino (Pholcus Phalangioides)

Noto anche come ragno ballerino o ragno gambalunga, è un ragno molto diffuso sia in campagna che negli appartamenti in città. È caratterizzato da un corpo molto piccolo con zampe lunghe e sottili, che possono arrivare anche a tre o quattro centimetri di lunghezza (per un totale di sette centimetri di diametro totali).

Il ragno ballerino costruisce grandi e vistose ragnatele a forma di arco, soprattutto negli angoli fra le pareti o fra le travi di legno dei soffitti.

Nonostante le dimensioni ragguardevoli, si tratta di un ragno assolutamente innocuo per noi umani: il veleno rilasciato dal suo morso è innocuo per gli esseri umani, ma letale per le sue piccole prede (mosche, cimici, zanzare e altri piccoli insetti.

Al contrario, la sua presenza nella nostra casa può arrecare un doppio vantaggio: da una parte si nutre di insetti per noi fastidiosi (come le zanzare), dall’altra la sua presenza funge da repellente per altre specie di ragni.

Ragno delle case (Tegenaria domestica)

Il suo nome comune è ragno delle case e anche questo animale è ampiamente diffuso su tutto il territorio nazionale. La definizione “di casa” fa proprio riferimento alla sua presenza molto attestata negli appartamenti.

Non si tratta di un ragno piccolissimo: le sue dimensioni possono arrivare anche a quattro o cinque centimetri, ma anche in questo caso si tratta di un animale del tutto inoffensivo per la nostra specie.

È caratterizzato da un corpo allungato (che rappresenta circa la metà delle dimensioni totali dell’animale), di colore marrone scuro o beige, e da zampe a strisce chiare e scure.

Ragno Lupo (Lycosa Tarantula)

Da non confondere con la ben più pericolosa tarantola, il ragno lupo (detto anche tarantola italiana) è una delle specie di ragno più grandi che si trovano sul nostro territorio, ma che non rappresenta alcuna minaccia per noi.

Non molto comune in città, è molto più facile incontrarlo nelle case di campagna con giardino, poiché ama rintanarsi nelle siepi o nelle crepe delle mura rese umide dalla presenza di muffa.

Si tratta di un ragno molto facile da riconoscere poiché il suo corpo, di colore grigio con macchie più scure, è peloso. Il corpo delle femmine può raggiungere i tre centimetri, mentre quello dei maschi raramente supera i due centimetri.

Ragno Sputatore (Scytodes thoracica)

Il ragno sputatore è largamente diffuso in tutta Italia, sia nelle città che nelle aree rurali. Il suo nome comune deriva dall’abitudine di questo ragno di “sputare” un liquido colloso (innocuo per noi) che ha lo scopo di immobilizzare le sue piccole prede.

Le sue dimensioni sono contenute, raggiungono al massimo i sei millimetri. È caratterizzato da una colorazione molto appariscente, a macchie, e da zampe con “anelli” neri.

Si tratta di una specie che si muove solitamente di notte, ma che non tende ad allontanarsi molto dalla sua tana – che potrebbe essere la fessura di un battiscopa o la crepa di un muro.

Oecobius navus

Questo piccolo ragnetto (due o tre millimetri appena) non ha un nome comune, ma certamente lo avrete notato lungo i battiscopa, sui davanzali di qualche finestra o sulle ringhiere del balcone.

La sua caratteristica più emblematica è la rapidità con cui “corre” e si sposta da un punto all’altro della casa o del giardino alla ricerca delle sue prede. Interessante è anche la sua capacità di catturare animali anche molto più grandi di lui correndogli intorno e cospargendole di tela fino a immobilizzarli.

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Quali sono i ragni velenosi in Italia

Finora ci siamo concentrati sui ragni innocui per la nostra salute che, per fortuna, rappresentano la maggioranza delle specie di aracnidi che vivono nel nostro Paese. Tuttavia, vi sono in Italia alcune specie di ragni piuttosto pericolose e altrettanto diffuse, alle quali prestare attenzione per non rischiare incidenti.

Vedova nera (Latrodectus tredecimguttatus)

vedova nera

@Charaj/Wikimediacommons

Meglio noto come vedova nera, questo è uno dei ragni più pericolosi presenti sul Pianeta, e uno dei più diffusi in Italia. Il nome comune deriva dal fatto che la femmina della specie, in modo simile alle mantidi religiose, divora il proprio compagno dopo l’accoppiamento.

Sia i maschi che le femmine sono dotati di un veleno neurotossico, in grado cioè di paralizzare le strutture e i tessuti del sistema nervoso (i maschi sono un po’ meno pericolosi delle femmine).

I primi sintomi di un morso di vedova nera compaiono nel giro di una mezz’ora e sono:

  • rigidità muscolare
  • eruzione cutanea
  • nausea
  • vomito
  • sudorazione
  • salivazione
  • disturbi respiratori
  • spasmi muscolari.

Nella maggior parte dei casi, il morso della vedova nera non è letale per gli umani né mette a repentaglio la sopravvivenza della vittima.

Leggi anche: Cosa succede se si viene morsi da una vedova nera?

Ragno violino (Loxosceles rufescens)

@Centro antiveleni di Pavia

L’altro ragno altamente pericoloso presente in Italia è il ragno violino, chiamato così perché caratterizzato da una macchia sull’addome che ricorda la forma di un violino.

Di dimensioni molto contenute (meno di un centimetro), non ama molto il freddo – ecco perché potrebbe rifugiarsi dentro casa nostra durante i mesi invernali, oppure venirci a trovare in giardino durante l’estate.

Il suo morso non procura dolore immediatamente, per questo è difficile accorgersi della puntura e si rischia così di intervenire troppo tardi. I sintomi del morso di ragno violino, concentrati attorno all’area del morso, sono:

  • arrossamento
  • bruciore
  • prurito
  • formicolio.

Se non trattato opportunamente, il morso può provocare necrosi dell’area interessata e formare un’ulcera profonda alcuni centimetri (soprattutto nei soggetti allergici).

Leggi anche: Ragno violino: ti spieghiamo come riconoscere il suo morso e quali effetti ha sul corpo

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Fonti: Università La Sapienza / Araneae

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