Lo studio sui macachi prova che l’omosessualità è più naturale di quel che immagini

I macachi rhesus maschi hanno spesso rapporti sessuali tra loro, una caratteristica che hanno ereditato in parte dai loro genitori

L’omosessualità, che tra gli esseri umani ancora viene vista con sospetto (e talvolta con ribrezzo) è una cosa del tutto naturale in molte specie di animali selvatici, dai pipistrelli agli uccelli, dai delfini ai primati, come ben documentato da diverse ricerche.

Ora uno studio ha indagato su questo aspetto analizzando il comportamento di 236 macachi rhesus maschi che vivono liberamente in una colonia di 1.700 scimmie sull’isola tropicale di Cayo Santiago, a Porto Rico.

Hanno osservato queste scimmie per tre anni e abbiamo scoperto che il comportamento sessuale tra maschi dello stesso sesso (SSB) era estremamente diffuso. Infatti il 72% dei maschi che hanno osservato ha montato altri maschi, mentre solo il 46% ha montato femmine.

Lo studio ha esplorato l’effetto della parentela (ereditabilità) sul loro comportamento

L’omosessualità maschile non è un fenomeno esclusivo di questa popolazione di macachi. Un comportamento simile è stato osservato in popolazioni di macachi rhesus selvatici nel nord della Thailandia. Anche in India sono stati segnalati precedenti casi in questa specie.

Per giungere alle proprie conclusioni, i ricercatori hanno avuto accesso a registri di pedigree che tracciavano la parentela di ciascun macaco fino al 1956. Questo ha permesso di esplorare l’effetto della parentela (ereditabilità) sul loro comportamento, tenendo conto di altri fattori che potrebbero influenzare i risultati, come l’età e la struttura del gruppo sociale.

Si è scoperto che l’ereditabilità del comportamento sessuale tra maschi dello stesso sesso maschile era del 6,4%, il che significa che la genetica è responsabile di una piccola parte del SSB. Il resto è ambientale. Hanno calcolato una “evolvibilità” del 14,9%, che indica il tasso potenziale di evoluzione del tratto per generazione attraverso la selezione naturale.

L’evolvibilità è ritenuta un indicatore più affidabile dell’ereditabilità del grado di risposta della genetica alla pressione evolutiva e fornisce un’ulteriore prova che la SSB può evolvere attraverso la selezione. Le stime sono in linea con quanto ci aspetteremmo per un tratto comportamentale che è probabilmente influenzato da molteplici fattori genetici ed effetti ambientali. Sono anche coerenti con i valori di ereditabilità riportati in studi su altri comportamenti sociali nelle specie di primati, tra cui il grooming sociale nei babbuini e la vicinanza sociale nei cappuccini.

Cosa c’è alla base di questo comportamento?

I ricercatori hanno inoltre trovato una correlazione genetica tra il numero di volte in cui un maschio è stato osservato montare un altro maschio e il numero di volte in cui è stato montato da altri maschi. Ciò suggerisce che le diverse forme di SSB in queste scimmie condividono una base genetica comune.

Gli studi precedenti sull’ereditarietà della SSB si sono concentrati principalmente sull’uomo. Tuttavia, questi studi si basano spesso su dati autodichiarati, che possono introdurre complicazioni. Lo stigma culturale che circonda l’omosessualità, per esempio, potrebbe portare a una sottostima dell’attività omosessuale.

L’ereditarietà della SSB è stata riscontrata anche in alcune specie di invertebrati, tra cui coleotteri e moscerini della frutta. Si ritiene però che i percorsi attraverso i quali si sviluppa la SSB in queste specie siano diversi da quelli osservati nei vertebrati sociali come i primati. Ad esempio, fattori come il non perfetto riconoscimento del sesso influenzano lo sviluppo della SSB negli invertebrati.

Che cosa possiamo imparare da questi risultati?

Dimostrare che l’SSB è ereditabile e il suo potenziale di risposta evolutiva alla selezione naturale è un primo passo importante per comprendere i fattori che influenzano la variazione di questo comportamento. Esistono molte teorie evolutive sulla SSB negli animali.

Tutte dipendono dal fatto che il comportamento mostri un certo grado di ereditabilità. Una teoria suggerisce che in alcune specie gli animali possono praticare il SSB perché ha una funzione sociale benefica. Per esempio, potrebbe rafforzare i legami tra i maschi, avvantaggiandoli in ultima analisi nella competizione per le compagne e il cibo.

A sostegno di questa ipotesi, la ricerca ha riscontrato che i macachi rhesus maschi coinvolti in partnership SSB avevano maggiori probabilità di sostenersi a vicenda nei conflitti con altri individui. Questo effetto potrebbe essere un modo in cui il SSB avvantaggia un macaco e le sue possibilità di generare prole, permettendo così al comportamento e ai geni ad esso associati di persistere all’interno di una popolazione.

Uno studio precedente che esaminava l’ereditarietà della SSB nell’uomo ha rilevato costi riproduttivi significativi associati a questo comportamento. Al contrario, i ricercatori non hanno riscontrato tali costi nei macachi. Ciò suggerisce che i costi associati al SSB umano potrebbero derivare da fattori sociali specifici dell’uomo.

Ancora oggi, alcune persone credono che la SSB sia rara o il prodotto di condizioni ambientali estreme e insolite, e guardano selettivamente agli esempi in natura per convalidare la loro opinione. I risultati di questa ricerca possono invece contribuire a sfidare queste convinzioni e a combattere i pregiudizi nei confronti dell’omosessualità e della bisessualità.

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Fonte: Nature

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