Nato in Italia un raro (e adorabile) cucciolo di Okapi, ma purtroppo è rinchiuso in uno zoo e la sua specie rischia di sparire

Nascita speciale: è venuto al mondo un cucciolo selvatico africano in pericolo di estinzione, ma purtroppo in uno zoo della provincia di Ancora. Il piccolo ha qualche settimana di vita e si trova nel suo reparto, sotto le cure della mamma

Fiocco “a strisce” allo zoo di Falconara Marittima, in provincia di Ancona, dove lo staff ha accolto un cucciolo speciale. La sua testa assomiglia molto a quella di una giraffa, ma le zampe hanno le caratteristiche strisce delle zebre.

Che animale è? Si tratta di un okapi, un mammifero africano originario della Repubblica Democratica del Congo. Il piccolo è venuto al mondo nelle scorse settimane ed è il secondogenito degli okapi mamma Elani e papà Dayo.

La coppia aveva dato alla luce nel 2022 il primo okapi d’Italia, chiamato non a caso Italo. Adesso c’è anche un fratellino o una sorellina. Non si conosce infatti ancora il sesso di questo okapi, che verrà svelato successivamente dai dipendenti dello zoo.

Per i primi 2 mesi, il nuovo arrivato rimarrà nel suo recinto accudito dalla sua amorevole mamma. Trascorso questo peridio, l’okapi potrà essere mostrato al pubblico nell’area dedicata a questi mammiferi per la gioia dei visitatori e della struttura.

La specie, nome scientifico Okapia johnstoni, appartiene alla famiglia Giraffidae. È conosciuta anche come “giraffa delle foreste” perché in natura popola le foreste che seguono il corso del fiume Congo. Un tempo l’okapi era distribuito anche in Uganda, dove oggi però non rimane più traccia.

L’okapi non è un mammifero di taglia contenuta. Può raggiungere i 2 metri d’altezza e un peso superiore ai 250 kg. Questo magnifico animale è purtroppo classificato globalmente come in pericolo di estinzione dall’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura.

La nascita di un cucciolo è sempre una notizia positiva per la conservazione delle specie più a rischio, a patto che le nascite avvengano nell’habitat naturale o nell’ambito di programmi di reintroduzione in natura e non negli zoo.

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Fonte: Parco zoo di Falconara/Facebook

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