I mammiferi hanno cambiato abitudini dopo il lockdown: evitano sempre di più il contatto umano

Passati i periodi in cui siamo stati chiusi in casa con i mammiferi che potevano circolare liberamente, ora gli animali si sono adattati e hanno cambiato i loro comportamenti nei nostri confronti

Dopo la pandemia di Covid-19 e i conseguenti lockdown, il mondo animale ha reagito in modo sorprendente, con i mammiferi che hanno mostrato adattamenti significativi nelle loro abitudini. Lo ha rilevato uno studio internazionale pubblicato sulla rivista scientifica Nature.

Condotto da oltre 220 ricercatori provenienti anche da cinque istituzioni italiane (Museo delle Scienze e Fondazione di ricerca Edmund Mach in Trentino, Università di Firenze, Università di Siena e Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), ha esaminato le abitudini di 163 specie di mammiferi in diverse parti del mondo, rivelando un quadro interessante e complesso

La ricerca ha rilevato che i mammiferi si sono comportati in modo diverso in base all’ambiente in cui si trovavano. Negli ambienti naturali più integri, gli animali hanno ridotto la loro attività e hanno evitato il contatto con gli esseri umani. Questo comportamento potrebbe essere interpretato come una strategia di auto-preservazione, poiché le aree naturali spesso fungono da rifugi per le specie più sensibili.

D’altro canto, nelle aree fortemente influenzate dall’uomo, come le aree urbane e suburbane, i mammiferi sono diventati più attivi ma anche più notturni. Questo cambiamento potrebbe essere attribuito alla volontà degli animali di ridurre al minimo il contatto con gli esseri umani, spostando le loro attività nelle ore notturne quando la presenza umana è generalmente ridotta.

I grandi carnivori si sono mostrati i più sensibili a questi cambiamenti

Un dato interessante emerso dalla ricerca è che i grandi carnivori sono risultati essere i più sensibili ai cambiamenti nell’attività umana. Questo potrebbe essere dovuto alla loro dipendenza da vaste aree di territorio per cacciare e trovare cibo, aree che spesso si sovrappongono con quelle utilizzate dagli esseri umani.

In generale la pandemia ha causato una spinta verso abitudini più notturne per molti mammiferi, soprattutto quelli soggetti alla caccia. Questo adattamento potrebbe riflettere una risposta alla maggiore presenza umana durante il giorno, con gli animali che cercano di evitare i potenziali conflitti e pericoli.

L’importanza di tali studi non può essere sottovalutata, poiché forniscono una preziosa comprensione delle dinamiche ecologiche post-pandemiche e possono aiutare a informare politiche di conservazione e gestione della fauna selvatica.

Inoltre ci ricordano quanto sia profondamente interconnessa la vita animale con le attività umane e come anche piccoli cambiamenti nel nostro comportamento possano avere un impatto significativo sugli ecosistemi circostanti.

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Fonte: Nature Ecology & Evolution

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