Dopo gli orsi, in Trentino vogliono uccidere i lupi: firmato il primo ordine di abbattimento d’Italia

Dalla Provincia autonoma di Trento arriva il decreto per l'abbattimento di due esemplari di lupo, rei di aver predato il bestiame. Per loro è stata stabilita la rimozione dal territorio. Non sono questi i provvedimenti che riducono il conflitto con il predare né tantomeno proteggono mandrie e allevatori

Non bastavano gli orsi bruni, reintrodotti nel territorio delle Alpi grazie al progetto Life Ursus e ritenuti colpevoli di essere tali, adesso nel mirino ci sono anche i lupi, i grandi carnivori a cui la giunta Fugatti ha dichiarato guerra. Le prime future vittime ci sono già.

Molto presto in Trentino due esemplari verranno uccisi malgrado il lupo sia una specie protetta dalla normativa nazionale e internazionale. Lo scorso 24 luglio la Provincia autonoma di Trento ha infatti firmato un’ordinanza che decreta l’abbattimento di due lupi presenti sul territorio.

La misura ha ricevuto il parere positivo dell’ISPRA, venendo soddisfatte 3 condizioni: danni gravi arrecati dalla specie in questione, stato di conservazione favorevole, protezione necessaria delle mandrie e delle greggi. A sottolinearlo è l’assessore dell’Alto-Adige Arnold Schuler, il quale ha accolto positivamente la delibera.

Per le associazioni di tutela animale il decreto della giunta Fugatti è immorale e privo di alcuna utilità in quanto non rafforzerà la protezione degli allevamenti né preverrà la predazione del bestiame. La LAV lo considera senza ombra di dubbio un atto personale del presidente.

Queste uccisioni servono solo a lui nella corsa nel centrodestra alla candidatura alla Presidenza per le imminenti elezioni provinciali” ha affermato la Lega Anti Vivisezione, che è pronta a fermare questa scellerata follia.

Anche l’OIPA annuncia battaglia, valutando opportune azioni legali. “Fugatti prosegue la persecuzione della natura” sono state le parole dell’Organizzazione Internazionale Protezione Animali.

I due lupi da “rimuovere” sono accusati di aver ucciso bovini e asini in un alpeggio nel giro di poco tempo per potersene cibare. Una azione naturale per un predatore come il lupo, un crimine per la politica.

La questione getta nuovamente luce sull’urgenza di provvedimenti volti a salvaguardare gli allevamenti e la fauna selvatica allo stesso tempo. Nel Piano d’azione nazionale per la conservazione del Lupo (Canis Lupus) vengono presentati gli strumenti da mettere in opera per prevenire la predazione e mitigare il conflitto essere umano-lupo: recinti elettrificati e cani da pastore. È su questi si dovrebbe lavorare, non su abbattimenti insensati.

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Fonte:Provincia autonoma di Bolzano

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