L’elefantessa più triste del mondo è morta nello zoo di Manila (dopo 40 anni di isolamento)

Buon viaggio Mali. L'elefantessa più triste del mondo non c'è più, è morta dopo oltre 40 sofferenti anni di reclusione in cattività nelle Filippine, Mali ha trascorso decenni da sola, senza connessioni con i suoi simili, con una visione del mondo ristretta al suo piccolo recinto

Se n’è andata Mali, l’elefantessa più triste del mondo ha lasciato questa Terra. Si sono spezzate le catene che per oltre 40 anni l’hanno imprigionata nel recinto dello zoo di Manila, nelle Filippine, in totale solitudine. Decenni trascorsi in isolamento fino a quando la morte non l’ha chiamata a sé.

Ha vissuto così Mali, senza conoscere null’altro che la cattività e senza poter interagire con altri elefanti. Una crudeltà inimmaginabile per una specie sociale come l’elefante. In tutti questi anni ha affrontato la noia, lo stress e le malattie.

Il cancro l’ha portata via, offrendole quella tanto agognata libertà che Mali ha potuto solo immaginare. Le terribili condizioni in cui Mali era tenuta per divertire il pubblico hanno attirato l’attenzione dell’organizzazione per il benessere animale Peta e anche di Paul McCartney.

L’associazione aveva proposto allo zoo di Manila di trasferire Mali in un santuario per elefanti in Thailandia per concederle di vivere serenamente gli anni che le restavano. Faceva affidamento sulla visibilità che il bassista dei Beatles le aveva offerto, lo zoo, però, non avrebbe mai accettato di cedere Mali.

Per guardiani e frequentatori, Mali era una desolante celebrità in mostra anche fuori l’ingresso dello zoo. Per parecchio la femmina di elefante asiatico è stata l’unico pachiderma delle Filippine e tra i più tristi pachidermi di sempre. Ora che la sua reclusione è terminata, anche la tristezza avrà abbandonato il suo corpo.

 

Mali è morta il 28 novembre nel recinto in qui è sempre stata detenuta da quando dallo Sri Lanka è arrivata nelle Filippine. La sindaca di Manila, Honey Lacuna, ha dato l’annuncio del decesso del loro “amato” elefante durante una conferenza stampa.

Amato non è però la parola giusta. Numerosi studi scientifici hanno dimostrato che l’isolamento ha negli elefanti gravi conseguenze sul benessere del pachiderma. Gli elefanti sono animali estremamente intelligenti, curiosi e in natura vivono in mandrie, non da soli.

La straziante storia di Mali non può essere dimenticata. Deve servire da esempio, deve farci capire aprire gli occhi e capire che gli animali selvatici non possono essere costretti a questa prigionia. Mali, come l’elefantessa Happy a cui sono stati negati i diritti e come tutti gli animali condannati a un crudele destino che si chiama reclusione in cattività.

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Fonte: Dra. Honey Lacuna/Facebook

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