Lasciate in pace Amarena e i suoi cuccioli: boom di turisti in cerca dello “scatto perfetto”

Non c'è pace per l'orsa Amarena e i suoi cuccioli. Sempre più persone hanno raggiunto Villalago, in provincia dell'Aquila, alla loro ricerca. Nel paesino e nelle aree limitrofe, in cui Amarena è stata avvistata, da più di una settimana c'è un gran viavai di curiosi. Molti dei loro comportamenti sono terribilmente scorretti e "fuori controllo" come denuncia anche il Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise

Sapevamo che sarebbe successo e, infatti, è successo. Amarena e i suoi 2 cuccioli sono diventati la nuova attrazione dell’Abruzzo. Assediati, pedinati e persino avvicinati da turisti, curiosi e da chiunque in questi giorni ha provato a portare a casa un ricordo della regione scattandosi selfie in prossimità di un orso marsicano.

Un’orda di persone ha invaso Villalago e i comuni limitrofi, tutti alla ricerca di F17, più conosciuta come Amarena, e della sua cucciolata. Se inizialmente (e con lieta sorpresa) ci si era attenuti all’ordinanza del sindaco Fernando Gatta, lasciando in pace l’orsa e la sua prole e mantenendo le distanze di sicurezza, ora la situazione si è completamente ribaltata.

Lo conferma il Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, che da sempre monitora gli orsi marsicani nel territorio e, con servizi di sorveglianza giornalieri, tiene d’occhio Amarena e cuccioli così come il comportamento dei frequentatori nell’area in cui i plantigradi si muovono. 

Nell’ultima settimana abbiamo purtroppo riscontrato un aumento esponenziale nell’affluenza di persone a Villalago, ma soprattutto una progressiva riduzione di quella positiva attenzione iniziale a mantenere la “distanza” per far sì che i cuccioli non si abituassero alla presenza dell’uomo. Abbiamo visionato video e foto pubblicate appurando come, nonostante le ottiche con lunghezze focali pronunciate, la distanza è stata spesso minore, se non estremamente ravvicinata. Foto, come quelle riportante nel post, dove gli animali ritratti guardano fissi in camera, evidentemente consapevoli e disturbati dalla presenza degli esseri umani” scrive l’Ente Parco.

Il primo cittadino di Villalago e gli abitanti hanno riferito di comportamenti sregolati e assurdi. Nello specifico di fotografi che si sono appostati sotto agli alberi dove Amarena si era arrampicata o di altri che vagavano avanti e indietro per il paese con cavalletto e obiettivo in spalla o nel retro della vettura, pronti a prendere posizione e scattare in caso di avvistamento.

Questo è esattamente ciò che si è cercato di evitare ossia arrecare disturbo alla fauna selvatica. Non solo in questo modo non si proteggono gli orsi, ma si rischia di renderli confidenti, come lo era Juan Carrito, il figlio di Amarena. 

È ancora nitido il ricordo di Carrito e di quanto la sua storia serva da insegnamento” continua il Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise.

Da parte del Comune di Villalago e dell’Ente Parco vi è tutto l’impegno possibile per proteggere gli orsi, la loro è una gestione encomiabile e le principali organizzazioni animaliste non possono che lodarne il buonsenso. Il problema, ancora una volta, sono gli esseri umani e nello specifico “chi nel loro habitat pensa di trovarsi a Disneyland per fare foto e video” citando le parole di Massimo Comparotto, presidente dell’OIPA.

Gli orsi non sono uno spettacolo, sono animali selvatici che vivono in natura, la loro natura prima che la nostra. Ma in questa natura così selvaggia, siamo noi la più grande minaccia, siamo noi ad alterare i suoi ritmi e lo stato delle cose e a mettere in pericolo le sue creature.

In tutto il Paese ancora non esiste una cultura dell’orso. Malgrado i progetti, gli avvertimenti per informare ed educare la cittadinanza e i visitatori alle azioni corrette da mettere in pratica e quelle da evitare in natura, si continuano a documentare comportamenti scorretti, verso Amarena e verso tutti gli altri orsi che popolano il territorio. 

Proprio di recente, sempre in Abruzzo, delle persone a bordo di un’auto hanno inseguito un’orsa, probabilmente l’orsa Bambina, e il suo cucciolo mettendoli alle strette a Roccaraso. Questi comportamenti, oltre che irrispettosi, aggravano il conflitto essere umano-orso e vanificano gli sforzi fatti finora per tutelare questi straordinari animali a rischio estinzione e garantire una pacifica coesistenza.

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Fonte: Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise/Facebook

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