I rinoceronti stanno scomparendo, ma la loro vita non vale un corno

Il 22 settembre è la Giornata mondiale del rinoceronte, occasione per offrire una maggiore tutela a questi giganti della Terra che rischiano l'estinzione. Le loro popolazioni sono in calo, principale responsabile ancora una volta il bracconaggio con sempre più esemplari sterminati per il loro corno

Possenti e robusti con un corpo che può arrivare a pesare tonnellate, una pelle spessa centimetri e un corno di cheratina che cresce continuamente, usato durante i combattimenti tra simili e per allontanare i predatori. I rinoceronti sono tra i più grandi mammiferi terrestri del Pianeta e tra i più minacciati.

Ne esistono 5 specie al mondo: rinoceronte bianco, rinoceronte indiano, rinoceronte nero, rinoceronte di Giava e rinoceronte di Sumatra. Queste ultime tre sono classificate come in pericolo critico di estinzione. Per questo il 22 settembre è stata istituita la Giornata mondiale del rinoceronte, il World Rhino Day, con l’obiettivo di aumentare la consapevolezza sul difficile destino di questi animali.

La Giornata mondiale del rinoceronte è un’occasione per rafforzare le misure di protezione del mammifero, conoscere ciò che minaccia la specie e seguire l’andamento delle popolazioni.

Bracconaggio, la principale minaccia

Attualmente si stima restino al mondo circa 26mila rinoceronti che vivono in santuari, parchi e riserve naturali dove tuttavia la salvezza non è assicurata. Sebbene si tratti di aree protette con la presenza di squadre anti-bracconaggio, i cacciatori di frodo continuano a sterminare negli anni gli esemplari.

Il fenomeno è in aumento in diverse regioni. Secondo i dati diffusi dall’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura in un rapporto del 2022, dal 2018 al 2021 2.707 rinoceronti sono stati uccisi da bracconieri in Africa, il 90% dei quali in Sudafrica.

Lo scorso anno, ad esempio, in Namibia dove è distribuito il maggior numero di rinoceronti neri al mondo, 87 individui sono stati uccisi dai bracconieri, 45 nei confini dell’Etosha National Park. Degli 87 rinoceronti ammazzati dai bracconieri, 61 erano rinoceronti neri, specie sull’orlo del baratro.

Come per gli elefanti, anche i rinoceronti sono fortemente minacciati dai bracconieri, interessati al loro prezioso corno. I corni di rinoceronte vengono tagliati dal muso sanguinante dell’animale e venduti illegalmente al mercato nero. In Paesi come Cina e Vietnam il corno viene polverizzato e utilizzato nella preparazione di rimedi naturali della medicina tradizionale.

Il bracconaggio non è però l’unico pericolo per il rinoceronte e purtroppo appare talvolta collegato a cause di altra natura. I rinoceronti sono minacciati dalla perdita e frammentazione del loro habitat naturale, cambiamenti climatici e dal crescente conflitto con l’essere umano.

La competizione per le risorse idriche nei periodi di grande siccità ha spinto molte persone sulla soglia della povertà ad abbandonare la coltivazione dei raccolti poiché infruttuosa e scegliere il bracconaggio come fonte alternativa di reddito.

Cosa possiamo fare per proteggere i rinoceronti

Delle 5 specie di rinoceronti che popolano la Terra, il rinoceronte nero e il rinoceronte indiano stanno mostrando un trend positivo. Discorso totalmente opposto per il rinoceronte bianco, nella cui popolazione è stato registrato un allarmante calo.

La specie è la più abbondante nella famiglia dei rinoceronti e la meno minacciata, ma i dati raccolti dalle organizzazioni come il WWF o l’International Rhino Foundation sono la prova che tutti i rinoceronti hanno bisogno di maggiore protezione.

Ognuno di noi può fare la sua (piccola) parte scegliendo di non acquistare souvenir esotici fatti di resti di animali durante i propri viaggi, sostenere gli enti che si battono per questi grandi erbivori, visitare i santuari e non safari organizzati da riserve di caccia o associazioni che sponsorizzano la caccia al trofeo.

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Fonti: WWF – International Rhino Foundation

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