Gli ippopotami di Pablo Escobar trovano una nuova casa in Messico, nella patria di un altro signore della droga

Una nuova sistemazione per gli ippopotami di Pablo Escobar che hanno colonizzato la Colombia: 10 esemplari saranno trasferiti in Messico in un santuario per animali selvatici dello Stato di Sinaloa. Altri 60, invece, dovrebbero arrivare in India entro la fine dell'anno

Cosa accadrà agli ippopotami del narcotrafficante Pablo Escobar in Colombia? Quante volte questa domanda è stata fatta, temendo per le sorti degli animali in quanto ritenuti una specie invasiva e problematica nel Paese. Ora, la risposta definitiva sembra essere arrivata e non contempla l’abbattimento almeno per una 70ina di loro.

10 ippopotami, discendenti dei primi esemplari importati da Escobar negli anni Ottanta, saranno infatti accolti in un rifugio messicano nello Stato di Sinaloa, la patria di un altro signore della droga: Joaquin “El Chapo” Guzman. Il santuario Ostok della città di Culiacán si occuperà del loro trasferimento in aereo e ha già preparato l’area in cui gli animali vivranno senza più pressioni esterne.

Il viaggio ha un costo esorbitante considerate tutte le difficoltà nello spostamento di mammiferi di questa taglia. Una volta atterrati in Messico, gli ippopotami saranno portati a bordo di un veicolo fino a Jesús María dove ancora si vedono i segni del cartello di Sinaloa.

Ernesto Zazueta, il proprietario del santuario, ha confermato che vi sono buone speranze anche per altri ippopotami. In base a una serie di accordi internazionali, a fine marzo 2023 è stato stabilito che 60 ippopotami avrebbero raggiunto l’India entro la fine dell’anno.

Ci sono state diverse settimane di lavoro molto intenso, si tratta di trasferire la quinta specie più grande del mondo agli ippopotami, anch’essi solitamente molto aggressivi. Ecco perché dobbiamo fare tutto con una logistica altamente specializzata per proteggere sia gli animali che l’ecosistema e, naturalmente, la popolazione di questa regione” hanno affermato le autorità colombiane.

La storia dei 4 ippopotami di Pablo Escobar

Quando Pablo Escobar acquistò 4 ippopotami facendoli recapitare nella sua proprietà Hacienda Nápoles, Antioquia, non immaginò che si sarebbe arrivati a un punto di non ritorno. Nel 1993, con la morte del narcotrafficante, il suo possedimento cadde in rovina.

Mentre elefanti, cammelli, giraffe e altri animali esotici di Escobar vennero ricollocati negli zoo della Colombia, gli ippopotami sconfinarono distribuendosi nei territori circostanti e colonizzando i fiumi del Paese.

Qui, essendo specie alloctone, hanno provocato pesanti danni all’ecosistema locale, ma anche ai villaggi e alle coltivazioni. Da quando gli ippopotami si sono dispersi, si sono riprodotti fuori controllo e oggi i colombiani devono fare i conti con oltre 160 individui, incidenti stradali e incursioni.

Il Paese ha vagliato differenti proposte, dalla macellazione alla sterilizzazione tramite un progetto pilota. Il trasferimento degli ippopotami più giovani, per quanto difficile, appare l’opzione migliore per ridurre il tasso di natalità della specie in Colombia. L’obiettivo futuro è cercare di riportare gli ippopotami nella loro terra: l’Africa.

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