Emergenza Antartide: senza ghiaccio, intere colonie di pinguini imperatore hanno perso tutti i loro pulcini

Un nuovo studio scientifico lancia l'allarme sulla perdita del ghiaccio marino in Antartide da cui dipende la sopravvivenza del pinguino imperatore. I risultati registrati per l'anno 2022-2023 sono terrificanti. Se si continua di questo passo potremmo dire addio a oltre il 90% delle colonie di pinguino imperatore

Se gli effetti devastanti del cambiamento climatico sono sotto gli occhi di tutti, in alcune aree più remote gli studiosi stanno osservando inermi i danni del riscaldamento globale sulla stagione riproduttiva di molte specie animali. È così in Antartide dove a essere messe in ginocchio sono state le colonie dei pinguini imperatore Aptenodytes forsteri.

Lo rivela un nuovo studio scientifico apparso da pochissimo sulla prestigiosa rivista Nature. La ricerca è stata guidata dall’esperto Peter Fretwell del British Antarctic Survey che assieme a un team di scienziati ha monitorato l’estensione del ghiaccio marino in Antartide in prossimità dei siti di riproduzione del pinguino imperatore nel 2022-2023.

estensione ghiaccio marino

Estensione ghiaccio marino 2022-2023 @Nature

I dati raccolti sono catastrofici in particolare nella parte centrale e orientale del Mare di Bellingshausen dove sono distribuite 5 popolazioni di pinguino imperatore. Proprio qui durante il novembre 2022 alcune regioni hanno registrato una perdita del 100% della concentrazione di ghiaccio marino, come si apprende dallo studio.

colonie pinguini

@Nature

Per i pinguini questo significa che i pulcini che verranno al mondo sono già condannati a morte certa. Questi iconici animali simbolo dell’Antartide dipendono interamente dal ghiaccio marino in tutte le fasi del loro ciclo vitale: riproduzione, muta, foraggiamento.

Arrivano nei loro siti di riproduzione preferiti da fine marzo ad aprile e depongono le uova da maggio a giugno. Le uova si schiudono dopo 65 giorni e i pulcini si impiumano nei mesi di dicembre e gennaio. Pertanto, il ghiaccio su cui si riproducono deve rimanere stabile tra aprile e gennaio per garantire il successo della riproduzione” commentano i ricercatori.

Così purtroppo non è stato. Tramite immagini satellitari i ricercatori hanno constatato che 3 delle 5 colonie riproduttive di pinguino imperatore sono state abbandonate per la perdita di ghiaccio marino. Nessuna traccia di pinguino imperatore è stata osservata via satellite in quei territori alla fine dell’autunno.

Ciò significa che i pinguini adulti si sono spostati alla ricerca di ghiaccio e che i più giovani, che dipendono interamente dai loro genitori, hanno scarsissime possibilità di sopravvivenza. I piccoli pinguini imperatore non sono ancora in grado di nuotare perché il loro soffice piumaggio non è ancora impermeabile.

Si stima dunque che centinaia di pulcini di Aptenodytes forsteri di pochi mesi siano morti annegati o congelati quando la superficie ghiacciata si è disintegrata scomparendo rapidamente.

I recenti sforzi per prevedere le tendenze della popolazione dei pinguini imperatori partendo dalle previsioni sulla perdita di ghiaccio marino hanno dipinto un quadro desolante, dimostrando che se gli attuali ritmi di riscaldamento persistono, oltre il 90% delle colonie di pinguino imperatore saranno quasi estinte entro la fine di questo secolo” avverte lo studio.

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Fonte: Nature

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