Calabroni killer: arriva il dispositivo che distrugge i nidi col vapore, senza pesticidi nocivi per gli altri insetti

HeatNest imita il metodo delle api operaie per liberarsi dei calabroni asiatici: usa vapore ad alta temperatura senza danneggiare altre specie

La diffusione della vespa velutina o calabrone asiatico in Europa sta avendo un notevole impatto sulla biodiversità e sul settore dell’apicoltura. Purtroppo questa specie non ha predatori. Per questo l’uomo deve intervenire in prima persona per eliminarli.

Ancora oggi, quando si scopre un nido di calabrone asiatico, gli esperti consigliano di distruggerlo con un insetticida specializzato. Tuttavia, questo metodo a base chimica rischia di colpire anche altre specie (uccelli, piccoli mammiferi, api e altri impollinatori).

Da qui l’importanza di trovare alternative prive di pesticidi che siano al tempo stesso più rispettose dell’ambiente e più accessibili. Pollinis, una ONG per la protezione degli impollinatori, sta lavorando a un sistema che utilizza esclusivamente vapore ad alta temperatura per combattere questi insetti invasivi.

Come funziona questo dispositivo anti calabrone asiatico?

In natura, le api asiatiche hanno una propria strategia di difesa contro i calabroni. Insieme, le api operaie intrappolano il predatore ed emettono calore per ucciderlo. Il dispositivo sviluppato da Pollinis imita questo metodo naturale.

Il prototipo, chiamato HeatNest, si ispira al metodo di difesa naturale delle api asiatiche, noto come “heat-balling”. Ma si rivolge a un intero nido, non a un singolo calabrone. Il dispositivo è costituito da un tubo con fori che lo percorrono in tutta la sua lunghezza, collegato a un piccolo serbatoio d’acqua.

Produce vapore ad alta temperatura utilizzando un vaporizzatore simile a quello dei ferri da stiro. L’utente può utilizzare un’asta telescopica per raggiungere un nido di calabroni asiatici appeso a un albero. Il tubo è dotato di una punta all’estremità che consente di forare la base del nido.

Entra negli sciami e rilascia vapore acqueo caldo in determinate condizioni (temperatura, pressione, portata, ecc.). Il calore dovrebbe diffondersi su tutti i piani del nido per circa dodici minuti. La colonia verrebbe così intrappolata e completamente eliminata.

Quali sono i vantaggi di questa soluzione?

Durante il lavoro di ricerca, il team di ingegneri partner di Pollinis ha tenuto conto di diversi vincoli per sviluppare un dispositivo anti calabrone asiatico che fosse accessibile, efficace e rispettoso dell’ecosistema.

I materiali utilizzati sono stati accuratamente selezionati per produrre un dispositivo leggero, maneggevole e resistente agli agenti atmosferici, mantenendo il costo sotto controllo. Per ottenere questo risultato, ha provato diversi tipi di plastica e varie tecniche di stampa 3D. Ha rivisto più volte il progetto del dispositivo, con l’obiettivo di migliorarne la resistenza e la praticità.

L’altra caratteristica fondamentale di questo prototipo è la sua compatibilità con i pali telescopici utilizzati nelle trappole per insetti. Inoltre questa soluzione non richiede l’uso di sostanze chimiche per distruggere i nidi di questi insetti invasivi. Quindi, a differenza dei pesticidi, non comporta alcun rischio né per l’ambiente né per le altre specie.

Pollinis ha ripreso un progetto del 2013

L’idea originale non è di Pollinis, ma è da attribuire a tre laureati del Polytechnique, Jérémie Laurent, Guillaume Losfeld e François Espinet. Nel 2013 Laurent, figlio di un apicoltore, era alla ricerca di un modo naturale per distruggere i nidi di calabroni asiatici. Con il suo team ha deciso di imitare la strategia di difesa adottata dalle api asiatiche. Il suo primo prototipo utilizzava la tecnologia a infrarossi per produrre calore.

La sua applicazione pratica fallì a causa del costo elevato e del design poco pratico. L’associazione Pollinis ha ripreso il progetto nel 2015, con l’obiettivo di apportare i miglioramenti necessari. I suoi ingegneri partner sono riusciti a sviluppare la versione a vapore ad alta temperatura dopo diverse prove. I test su scala reale di questo dispositivo ne determineranno l’efficacia.

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Fonte: Pollinis

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