Stop agli allevamenti di animali da pelliccia in Lituania, anche il Paese baltico prossimo al divieto

Decisione storia in Lituania dove gli allevamenti di animali di pelliccia saranno vietati in tutto il Paese, ad annunciarlo il Parlamento lituano nei giorni scorsi pronto a sostenere gli allevatori con indennizzi affinché le loro attività possano essere riconvertite

Cresce la lista dei Paesi dell’Unione europea che hanno deciso di vietare una volta per tutti i barbarici allevamenti di animali da pelliccia nei proprio territori. Dopo l’Estonia è il turno della Lituania, i cui politici hanno votato la messa al bando degli allevamenti e del commercio di animali uccisi per le loro pellicce. 

La decisione è stata annunciata dal Seimas, il Parlamento nazionale della Lituania, lo scorso 21 settembre che ha sottoscritto la revisione alla legge sul benessere e sulla protezione degli animali. Un passo storico per il Paese baltico che non è più disposto a tollerare il modo in cui visoni, volpi e altri animali da pelliccia vengono allevati, incompatibile con i criteri di benessere animale.

Le modifiche apportate riguardano il divieto di detenere, allevare, uccidere e vendere animali per la loro pelliccia e sono il risultato delle investigazioni dei gruppi animalisti negli allevamenti della Lituania dove, lontano dai riflettori, si commettono le peggiori atrocità. 68 parlamentari che si sono espressi a favore dell’emendamento, 25 i contrari e 15 gli astenuti.

Le riprese video ottenute durante le indagini sotto copertura sei mesi fa ci hanno mostrato il vero trattamento a cui venivano sottoposti gli animali, che presumibilmente venivano soffocati nelle camere a gas e privati ​​della vita in modo disumano perché non c’era niente di umano in questo. In realtà è trattamento sadico e molto crudele nei confronti degli animali”, ha affermato Aistė Gedvilienė, presidente della Commissione per la protezione dell’ambiente.

Il divieto entrerà ufficialmente in vigore nel 2027. A partire dal 2024 vi sarà un periodo di transizione in cui tutti gli allevatori che hanno registrato la propria azienda entro l’inizio del 2022 riceveranno un’indennizzo per la riconversione dell’attività.

L’indennizzo sarà maggiore se le singole imprese decideranno di chiudere i battenti entro il 2025 piuttosto che entro il 2026 o 2027, un incentivo insomma per cambiare direzione prima ancora che il divieto diventi effettivo. Il Seimas ha previsto anche un risarcimento una tantum per smantellare gli impianti degli allevamenti e bonificare l’area circostante.

Attualmente l’allevamento di animali da pelliccia è già stato vietato in ben 20 Paesi europei, tra cui alcuni Stati vicini come Lettonia, Estonia e Germania. Anche la Lituania ora si è presa l’impegno di chiudere questo capitolo nero ascoltando la volontà dei suoi cittadini.

Credo che come Stato e come comunità, come dimostra l’enorme coinvolgimento della società civile in questa materia, abbiamo raggiunto un certo livello di maturità che ci obbliga a interrompere le attività che causano dolore e angoscia ad altri esseri viventi e sono destinate solo per soddisfare i bisogni non essenziali degli esseri umani”, ha concluso Gedvilienė.

Dura la posizione dell’opposizione, che spera che il divieto possa essere abrogato dai politici eletti il prossimo anno.

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Fonte: Seimas

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