Presi a calci e a pugni, 400 tra pecore e agnelli sono stati sequestrati a Trento

Maxi sequestro avvenuto a Trento, dove 400 tra pecore e agnellini sono stati messi in salvo da violenze e maltrattamenti. Li avevano denunciati gli animalisti, che da mesi seguivano il caso confidando in un provvedimento

Per mesi è stata stata denunciata una cattiva gestione del gregge, sono state condotte indagini per documentare una serie di indicibili maltrattamenti a cui erano soggetti pecore e agnelli tra percosse e vere torture. Ora, finalmente, un importante passo è stato compiuto.

L’autorità giudiziaria ha disposto il sequestro di 400 ovini a Trento, dopo aver esaminato il caso seguito dall’associazione LAV in collaborazione con le Forze dell’Ordine. Tutto è iniziato con le immagini scioccanti di un pastore trentino che prendeva a calci e pugni pecore e agnellini indifesi.

Il materiale raccolto dai volontari dello sportello contro i maltrattamenti di Trento aveva portato all’allontanamento della persona dall’azienda agricola. Purtroppo, però, la situazione è andata di male in peggio.

Un altro pastore, anche lui terribilmente violento, ha preso il posto del precedente e si è accanito contro gli animali. L’avvocato Annarita D’Errico, responsabile nazionale degli Sportelli LAV contro i maltrattamenti sugli animali, ha raccontato l’intera vicenda-shock.

Nelle immagini raccolte dai nostri volontari durante gli appostamenti, abbiamo registrato
l’uomo mentre colpiva le pecore con un bastone, colpendone con violenza alcune proprio sul dorso. Non pago, lo abbiamo registrato mentre afferrava gli agnellini, li sollevava per le zampe tenendoli a penzoloni per poi scaraventarli a terra dopo averli fatti roteare in aria”

Le efferatezze, rimaste sempre le stesse, hanno spinto l’associazione alla stesura della denuncia per il secondo soggetto e l’autorità giudiziaria ad agire. Per l’associazione di protezione animale, il provvedimento è un “successo formidabile“.

Tutti gli animali hanno il diritto avere la giusta tutela, così come prevede il nostro ordinamento
giuridico che punisce chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione a un animale o lo sottopone a sevizie o a comportamenti o fatiche insopportabili per le sue caratteristiche etologiche” ha dichiarato l’avvocato.

Adesso che le pecore e gli agnellini sono stati posti sotto sequestro non resta che assicurare loro una vita serena, senza più pena. Ed è proprio questo ciò a cui punta la LAV Trentino.

Ora chiediamo alle autorità competenti garanzie di definitiva salvezza” ha commentato Simone Stefani, responsabile di LAV Trentino.

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Fonte: LAV

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