Maltrattamenti nell’allevamento che rifornirebbe Carrefour: polli malati, schiacciati da vivi e presi a calci

Un'indagine condotta dalla ONG spagnola Equalia in un allevamento avicolo veronese mostra tutto l'orrore a cui sono sottoposti i polli che vengono rivenduti alla nota catena di supermercati Carrefour

Polli agonizzanti con zampe rotte, affetti da infezioni batteriche e dermatiti, altri presi a calci e schiacciati brutalmente ancora da vivi: sono alcune delle scene da brividi cui hanno assistito gli attivisti della ONG spagnola Equalia in un allevamento avicolo della provincia di Verona. In questa azienda, denunciata per per numerose possibili violazioni delle norme sul benessere animale, vengono allevati i polli che poi finiscono in vendita nei supermercati Carrefour.

L’inchiesta è stata condotta tra luglio e agosto dello scorso anno, ma le immagini sono state rese pubbliche soltanto adesso e mostrano tutto l’orrore di uno dei tanti allevamenti intensivi italiani, dove gli animali sono costretti ad aumentare di peso a un ritmo innaturale e sono soggetti anche all’insorgenza di patologie congenite.

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I terrificanti maltrattamenti nell’allevamento veronese

I filmati realizzati dalla Ong spagnola documentano le condizioni inaccettabili e disumane in cui vengono allevati i polli: animali morti in stato di decomposizione, altri in agonia, con zampe rotte e incapaci di alzarsi, deformati e affetti da infezioni batteriche e dermatiti (causate dal sovraffollamento e dalle carenze igienico-sanitarie). Nel video vengono mostrati anche alcuni alcuni animali mentre cercano di raggiungere gli abbeveratoi senza riuscirci, un grave indice di sofferenza. Ma l’0rrore non finisce qui. I poveri polli e i pulcini vengono trattati in maniera brutale da parte degli operatori: nelle immagini si vede un pollo, la cui testa viene schiacciata a terra quando è ancora vivo, mentre altri sono presi a calci con una violenza indicibile.

Le terrificanti scene sono state visionate in anteprima dall’associazione Animal Law Italia (ALI), che si è rivolto al dottor Enrico Moriconi, medico veterinario consulente in benessere animale per un parere.

Le immagini del video permettono di osservare situazioni assai gravi a testimonianza di una gestione assolutamente negativa. – spiega Moriconi – Si vede un addetto che uccide dei pulcini in modi assolutamente illeciti; altri invece sono lasciati a soffrire senza essere prelevati e curati oppure sottoposti a eutanasia. In alcune immagini dei pulcini cannibalizzano altri sicuramente morti da tempo perché in via di putrefazione, con gravi conseguenze igienico sanitarie. Una gestione che sottopone gli animali a sofferenza e fortemente carente dal punto di vista igienico sanitario.

La denuncia per maltrattamento su animali

Alla luce delle immagini ottenute grazie all’investigazione, l’associazione Animal Law Italia (ALI) ha deciso di sporgere denuncia alla Procura della Repubblica ipotizzando che le condizioni di estrema sofferenza di questi animali possano configurare i reati di uccisione di animali (544 bis c.p.) – con riferimento all’episodio dello schiacciamento della testa di un pollo vivo sotto la suola delle scarpe da parte di un addetto -, oltre al maltrattamento (544 ter c.p.) e abbandono di animali (art. 727 comma 2 c.p.) per sofferenze inflitte ai polli come conseguenza delle condizioni di incuria e abbandono in cui versava la struttura (oltre che per via delle condotte violente degli addetti).

In particolare, il comportamento negligente dei responsabili, ai quali sono imputabili violazioni delle specifiche prescrizioni di legge per l’allevamento dei polli da carne (D. Lgs. 146/2001 e D.Lgs. 27 settembre 2010 n. 181), avrebbe causato agli animali sofferenze evitabili. – chiarisce ALI – Per legge i polli da carne malati e/o feriti andrebbero curati e nei casi più gravi immediatamente soppressi, mentre le immagini sembrano suggerire che presso l’allevamento indagato ciò non avvenga e che anche le carcasse non siano raccolte per diversi giorni o persino settimane, probabilmente per presenza di un numero di addetti insufficiente in rapporto al numero di animali. Questo rende possibili persino episodi di cannibalismo, con potenziali rischi sanitari per i consumatori. Le problematiche di benessere animale mostrate nel video sono legate soprattutto alla selezione genetica delle razze effettuata per ottenere la massima velocità di crescita nel minor tempo possibile. Così, si ottengono razze che raggiungono 2,6 kg in solo 41 giorni di vita, come se un bambino pesasse 300 kg a due mesi d’età.

Come sottolineato anche dall’associazione animalista, questi bassi standard di benessere animale e tali sistemi di allevamento rappresentano un grave problema  non solo dal punto di vista etico, ma anche sotto il profilo della sicurezza alimentare e della salute umana. Diversi studi hanno confermato che il sovraffollamento di animali in spazi ridotti aumentano il rischio di insorgenza di malattie zoonotiche.

È arrivato il momento che anche gli animali da produzione alimentare ricevano piena tutela legale – ha commentato l’avvocato Maria Cristina Giussani, portavoce di Animal Law Italia – Gli strumenti giuridici già esistono, confidiamo che la magistratura persegua fino in fondo le istanze di giustizia anche nei confronti del sistema produttivo, come chiede con sempre più insistenza la società».

In realtà oltre 300 supermercati e aziende alimentari in Europa si sono impegnati a cambiare le cose aderendo all’European Chicken Commitment (ECC), un accordo tra le maggiori organizzazioni mondiali per il benessere animale, che stabilisce una serie di misure minime che le aziende alimentari dovrebbero adottare.

“Carrefour ha già firmato l’impegno ad aderire all’ECC in Francia e Polonia ma si rifiuta di fare altrettanto in Italia, nonostante dichiarino che il benessere animale è per loro un valore fondamentale” ha dichiarato Guillermo Moreno, direttore di Equalia.

La rettifica dell’azienda

Dal canto suo, Carrefour ci tiene a specificare che l’azienda in cui si sono verificate tali atrocità non è più loro fornitore da oltre un anno. In particolare:

In merito all’allevamento di polli del Veneto in cui si sarebbero verificati maltrattamenti e condotte illecite nei confronti degli animali, Carrefour Italia dopo un’indagine accurata conferma che l’allevamento in questione non fa parte dei fornitori per i propri prodotti a marchio da almeno tutto il 2021. Per Carrefour Italia il benessere animale è un valore fondamentale e per tutelarlo collabora insieme ai propri partner, allevatori e fornitori, per garantire pratiche responsabili e un costante miglioramento delle condizioni di allevamento e salute degli animali, oltre al pieno rispetto delle leggi in materia.

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Fonti: ALI/Equalia

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