Scoperta una discarica illegale di maiali nell’allevamento degli orrori di Cremona, tra topi e scarafaggi

Scatta la denuncia per maltrattamenti e inquinamento per un allevamento di suini in provincia di Cremona a seguito delle scioccanti immagini diffuse dalla LAV.

Sono scene raccapriccianti quelle che giungono da un allevamento di suini in provincia di Cremona: percosse e violenze sugli animali, infestazione di topi e scarafaggi, smaltimento illegale di carcasse, mutilazioni illegali, condizioni igienico-sanitarie inaccettabili e inquinamento ambientale. Una realtà spaventosa e altamente pericolosa – anche per i rischi connessi alla salute umana – venuta alla luce grazie alla denuncia dell’associazione LAV (Lega Anti Vivisezione), che ha reso pubbliche le immagini di quanto avveniva nell’allevamento che ospita ben 3mila maiali, che vengono macellati per la produzione di prodotti DOP che arrivano sulle nostre tavole. 

L’ennesima falla nel sistema dei controlli degli allevamenti

A seguito delle segnalazioni della Lav e della giornalista Giulia Innocenzi de Il Fatto Quotidiano, per il proprietario dell’allevamento è scattata la denuncia da parte dei Nas. L’Ats Val Padana ha immediatamente imposto delle prescrizioni sanitarie urgenti, mentre altre sono arrivate nei giorni successivi. “I Servizi veterinari stanno predisponendo tutti i documenti che sarà l’autorità giudiziaria a valutare per procedere, eventualmente, con la contestazione del reato di maltrattamento” ha spiegato Maurilio Giorgi, Direttore del Dipartimento di Prevenzione Veterinaria. 

suini cremona

@LAV

“Le prove di queste violazioni di cui è venuta in possesso la LAV, sono ora al vaglio dell’autorità giudiziaria: le ipotesi di reato fanno emergere attività obiettivamente lesive della vita e della salute degli animali. – spiega Roberto Bennati Direttore Generale della LAV – Sono quelli gli standard di sicurezza sanitaria garantiti dai controlli ed ancora una volta queste situazioni vengono fatte emergere dal lavoro della LAV, dimostrando come il sistema dei controlli sia del tutto inadeguato a controllare milioni di animali allevati ogni anno in queste vergognose strutture  chiediamo il sequestro dell’intera struttura per le gravi condizioni igieniche, mutilazioni fuorilegge, fosse comuni e smaltimento dei liquami nel canale adiacente ai campi coltivati; sono aspetti di sanità pubblica da trattare con la massima severità, per questo chiediamo al Ministro Speranza controlli più efficaci e severi. Ci auguriamo che la Pandemia non sia un’occasione persa per fare scelte, a ogni livello, dai produttori ai consumatori, più coerenti e concrete in termini di prevenzione, di sicurezza sanitaria e di consumi alimentari sostenibili.”

suini allevamento Cremona

@LAV

Non solo violenza sugli animali, ma anche rischi per l’ambiente e la salute umana 

Il caso di Cremona è soltanto l’ultimo di una lunga serie di violazione delle norme all’interno degli allevamenti italiani. Il problema non riguarda soltanto le violenze sugli animali, rappresentate da pratiche illegali come il taglio della coda (spesso eseguito sui piccoli suini senza anestesia), ma anche l’impatto ambientale e sulla salute umana. 

Spesso e volentieri, per tagliare i costi gli allevatori non si rivolgono alle ditte specializzate in smaltimento di carcasse e le gettano in una fossa comune, un’operazione che non solo può inquinare la falda acquifera, ma può essere alla base della diffusione di alcune patologie trasmissibili all’uomo, come l’epatite E e la salmonellosi. 

E mentre il mondo intero è alle prese con una pandemia, è davvero assurdo che negli allevamenti si continui ad operare in questo modo così superficiale, col rischio di diffondere altri virus o malattie. 

Fonte: LAV/Il Fatto Quotidiano

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