La Giornata mondiale del Polpo riaccende i riflettori sul folle progetto del primo maxi allevamento al mondo

Si celebra l'8 ottobre la Giornata mondiale del polpo, un occasione per ribadire il proprio no all'apertura del primo maxi allevamento di cefalopodi a Gran Canaria. Associazioni ed esperti di tutto il mondo hanno fatto appello al Governo delle Canarie per ostacolarne l'apertura

Intelligenti, dotati di ottima memoria, in grado di sognare e stringere amicizia proprio come noi esseri umani e con capacità sbalorditive grazie alle quali possono risolvere problemi complessi di varia natura. I polpi sono molluschi cefalopodi brillanti, le cui abilità affascinano gli scienziati.

Malgrado siano creature senzienti, uniche e stupefacenti, li catturiamo e li uccidiamo nei modi più impensabili per la loro carne. Proprio in occasione della Giornata mondiale del polpo, associazioni animaliste ed esperti hanno riacceso i riflettori sul folle progetto dell’azienda Nueva Pescanova del primo maxi allevamento di polpi al mondo a Gran Canaria, nelle Isole Canarie.

L’apertura di questo spaventoso allevamento è prevista entro la fine del 2023 sebbene diversi esponenti del mondo scientifico si siano detti contrari e preoccupati per ciò che questa industria comporterà per i polpi e per l’ambiente: enormi sofferenze, dai metodi di allevamento in spazi sovraffollati alla violenta macellazione, e danni significativi.

L’8 ottobre si celebra la Giornata mondiale del polpo, una ricorrenza per conoscere più a fondo questi cefalopodi unici. Quale migliore opportunità per chiedere al Governo delle Isole Canarie di fermare la costruzione del primo allevamento intensivo di polpi. 

76 organizzazioni, tra cui Compassion in World Farming ed Eurogroup for Animals, assieme ad esperti di tutto il mondo hanno unito le loro voci inviando una lettera congiunta alle autorità iberiche. Il comunicato fa luce sui danni per i polpi allevati in cattività e sui devastanti impatti ambientali del progetto.

Anche noi di greenMe ci siamo uniti all’appello denunciando questo assurdo piano e raccontandovi tutto ciò che c’è dietro al primo allevamento intensivo di polpi al mondo nel nostro podcast LENTI. Nel 2021 e nel marzo 2023 due report scientifici pubblicati da Compassion in World Farming hanno messo in guardia la politica, ma anche la popolazione su questa industria di polpi soprannominata un “disastro annunciato”.

Ma perché si parla di disastro? Per tanti motivi, uno più allarmante dell’altro. L’alimentazione dei polpi, che verrebbero nutriti con pesci selvatici catturati in natura impoverendo ancora di più i nostri mari e contribuendo all’insicurezza alimentare delle specie marine, le conseguenze del sistema di acquacoltura su terraferma senza dimenticare i rifiuti prodotti, rischi di mortalità di massa e trasmissione di malattie per i polpi allevati in vasche affollate sono alcuni di questi.

Il loro posto è negli oceani, non negli allevamenti. Sono creature in grado di provare dolore e stress, come tanti altri animali. Allevarli non sarebbe solo crudele e insensato, ma anche insostenibile e dannoso per i nostri oceani. Oggi, Giornata mondiale del polpo, dovrebbe essere un’occasione per celebrare queste creature selvatiche uniche, affascinanti e intelligenti, non progettare di rinchiuderle in allevamenti intensivi sottomarini. È tempo di mettere fine all’allevamento intensivo, non espanderlo” ha commentato Elena Lara, Research Manager per Compassion in World Farming e autrice di entrambi i report.

Grazie a manifestazioni, proteste e campagne informative, negli ultimi anni si è assistito a una maggiore sensibilità delle autorità politiche e dei cittadini rispetto al tema e importanti risultati sono stati ottenuti. Le Hawaii hanno chiuso l’allevamento di polpi Kanaloa, il Regno Unito ha riconosciuto questi animali come esseri senzienti.

Lo stesso deve avvenire a Gran Canaria poiché man mano che i mesi passano, il rischio che l’allevamento intensivo spagnolo apra i battenti diventa sempre più concreto e ciò non deve avvenire.

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