Ragazzino trova un polpo Lego in spiaggia, disperso in mare in un naufragio 26 anni fa

Dopo 26 anni ancora i pezzi Lego dispersi in mare nel 1997 vagano nelle acque: lo dimostra il ritrovamento di un polpo da parte di un ragazzo di 13 anni che ci ricorda gli effetti disastrosi di tali incidenti sull’ambiente marino

Nel Regno Unito un ragazzo di 13 anni ha fatto una scoperta davvero insolita: su una spiaggia di Marazion ha trovato uno dei pezzi Lego più rari tra quelli dispersi in mare nel 1997 durante una tempesta che fece finire in acqua quasi 5 milioni di mattoncini rovesciati da una nave da carico.

Il pezzo rinvenuto, un polpo di plastica, è stato descritto come il “Santo Graal” dei ritrovamenti Lego, poiché “solo” 4.200 esemplari di questo tipo erano a bordo. C’erano invece 352.000 paia di pinne, 97.500 bombole subacquee e 92.400 spade.

Liutauras Cemolonskas, il ragazzo che l’ha trovato, da due anni dedicava molto tempo alla ricerca di Lego sulle spiagge arrivando a trovare insieme ai suoi genitori – oltre a numerosi fossili – 790 pezzi Lego. L’obiettivo era però rinvenire un polpo data la sua rarità.

Questo ritrovamento è parte di un progetto chiamato Lego Lost At Sea, guidato da Tracey Williams, che ha dedicato anni alla ricerca dei pezzi di Lego dispersi in mare nel 1997. Williams ha trovato un polpo nel 1997, ma erano18 anni che non ne trovava uno. Ora due polpi sono stati ritrovati in rapida successione, con l’altro rinvenuto solo due giorni dopo la scoperta di Liutauras.

Il progetto vuole studiare l’effetto delle fuoriuscite di carico sull’ambiente marino

Williams ha spiegato che questo recente ritrovamento potrebbe essere dovuto alle condizioni meteorologiche avverse, come l’alta marea primaverile e i forti venti sulla costa, che hanno contribuito a rilasciare la plastica che si era depositata nelle dune.

La ricerca di Williams su Lego Lost At Sea include la mappatura dei luoghi in cui i pezzi sono stati portati a riva, al fine di comprendere meglio il movimento della plastica nell’oceano nel corso del tempo. Questo progetto scientifico mira a studiare l’effetto delle fuoriuscite di carico sull’ambiente marino e a comprendere cosa sia successo alla plastica nel corso degli anni.

Questi ritrovamenti a distanza di 18 anni dal naufragio evidenziano ancora una volta l’impatto duraturo di questi incidenti sul nostro ambiente marino e sollevano interrogativi sul destino di altri materiali dispersi in mare, portandoci a chiedere quando (e se) questi verranno ritrovati.

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