Dal New Mexico all’Iran sono oltre 50 i siti “super emettitori di metano”: la mappa, ricostruita dalla missione Earth Surface Mineral Dust Source Investigation (EMIT) della Nasa, aiuterà gli scienziati a capire anche come intervenire sulle perdite di metano, gas a potente effetto serra

©NASA/JPL-Caltech
Dalla Terra fuoriesce metano e da oltre 50 siti le quantità sono davvero elevate: la Nasa ha individuato i “super emettitori” in poco più di 2 mesi della missione Earth Surface Mineral Dust Source Investigation (EMIT). Una mappa che aiuterà gli scienziati anche come affrontare le perdite di questo gas a potente effetto serra.
La missione EMIT sta studiando in realtà la prevalenza di minerali chiave nei deserti da cui si sollevano polveri e le loro interazioni con i cambiamenti climatici, con l’obbiettivo di migliorare la nostra comprensione degli effetti del particolato sul clima. Ma sta anche dimostrando di poter rilevare anche la presenza di metano, un potente gas serra.
Nei dati raccolti da quando lo strumento è stato installato sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS), ovvero dallo scorso luglio, gli scienziati hanno più di 50 “super-emettitori” in Asia centrale, Medio Oriente e Stati Uniti sudoccidentali.
Tali siti si sono tipicamente nei settori dei combustibili fossili, dei rifiuti o dell’agricoltura, che emettono metano a tassi elevati.
Il contenimento delle emissioni di metano è la chiave per limitare il riscaldamento globale – spiega Bill Nelson, administrator della Nasa – Questo nuovo entusiasmante sviluppo non solo aiuterà i ricercatori a individuare meglio da dove provengono le perdite di metano, ma fornirà anche informazioni su come affrontarle rapidamente
Il metano assorbe la luce infrarossa con un’impronta spettrale unica che lo spettrometro di imaging dell’EMIT può individuare con elevata accuratezza e precisione. Lo strumento può anche misurare l’anidride carbonica, altro noto gas a effetto serra.
Rispetto a quest’ultima, il metano costituisce una frazione delle emissioni di gas serra causate dall’uomo, ma si stima che sia 80 volte più efficace nell’intrappolare il calore nell’atmosfera nei 20 anni successivi al rilascio.
Inoltre, mentre l’anidride carbonica persiste per secoli, il metano per circa un decennio, il che significa che, se le emissioni vengono ridotte, l’atmosfera risponderà in un arco di tempo simile, portando a un riscaldamento più lento a breve termine. Il metano è dunque un target importantissimo per la lotta ai cambiamenti climatici.
©NASA/JPL-Caltech
Questi risultati sono eccezionali e dimostrano il valore di accoppiare la prospettiva su scala globale con la risoluzione richiesta per identificare le sorgenti puntiformi di metano, fino alla scala dell’impianto – spiega David Thompson, scienziato della missione EMIT e ricercatore senior presso della Nasa – È una capacità unica che migliorerà il livello degli sforzi per identificare le fonti di metano e mitigare le emissioni delle attività umane
Leggi anche: Il metano in atmosfera è aumentato del 47%, raggiungono attualmente i livelli più elevati degli ultimi 800mila anni
Ma dove sono questi “super-emettitori” di metano?
L’area di studio di EMIT coincide con noti hotspot di metano in tutto il mondo, cosa che consente ai ricercatori di cercare il gas in quelle regioni per testare la capacità dello spettrometro di imaging.
©NASA/JPL-Caltech
Alcuni dei pennacchi rilevati da EMIT sono tra i più grandi mai visti, a differenza di qualsiasi cosa sia mai stata osservata dallo spazio – rivela Andrew Thorpe, tecnologo di ricerca che guida lo sforzo della missione sul metano – Quello che abbiamo trovato in poco tempo supera già le nostre aspettative
Ad esempio, lo strumento ha rilevato un picco lungo circa 3,3 chilometri a sud-est di Carlsbad, nel New Mexico e uno dei più grandi giacimenti petroliferi del mondo si estende su parti del New Mexico sudorientale e del Texas occidentale.
In Turkmenistan, inoltre, sono stati identificati dodici pennacchi provenienti da infrastrutture petrolifere e di gas a est della città portuale di Hazar sul Mar Caspio. Soffiando a ovest, alcuni di questi si estendono per più di 32 chilometri.
Il team ha anche identificato un pennacchio a sud di Teheran, in Iran, lungo almeno 4,8 chilometri, proveniente da un importante complesso di trattamento dei rifiuti (il metano è un sottoprodotto della decomposizione e le discariche possono costituirne una fonte importante).
©NASA/JPL-Caltech
Con un’ampia e ripetuta copertura dal suo punto di osservazione privilegiato sulla stazione spaziale, EMIT potrebbe trovare centinaia di super-emettitori, alcuni dei quali precedentemente individuati attraverso misurazioni aeree, spaziali o terrestri e altri sconosciuti.
Mentre continua a esplorare il pianeta, EMIT osserverà luoghi in cui nessuno pensava di cercare prima gli emettitori di gas serra e troverà picchi che nessuno si aspetta
conclude Robert Green, che collabora alla missione
Seguici su Telegram | Instagram | Facebook | TikTok | Youtube
Fonte: Nasa
Leggi anche: