Angurie a un centesimo al chilo: ecco perché non dovremmo comprarle

Un prezzo civetta che attira i consumatori ma che svaluta il duro lavoro nei frutteti e colpisce una filiera già fortemente in crisi

Le promozioni proposte per l’acquisto delle angurie dalla grande distribuzioni stanno facendo infuriare gli agricoltori.

Alla vigilia di ferragosto, i cocomeri vengono offerti al prezzo irrisorio di un centesimo al chilo. Un “prezzo civetta” che offende l’intelligenza dei consumatori e il lavoro di chi quelle angurie le ha piantate, curate e raccolte.

“Seppur dentro il perimetro delle legalità è una offesa al lavoro, al sacrificio e alla dignità di migliaia di nostri agricoltori che ogni giorno con grande sacrificio e per remunerazioni spesso al limite se non al di sotto dei costi di produzione, lavorano la terra per garantire un cibo sano, genuino e rispettoso dell’ambiente”, la denuncia di Battista Cualbu presidente di Coldiretti Sardegna.

“Meno di un terzo dei prezzi di vendita al consumo dell’ortofrutta finisce agli agricoltori che spesso non riescono neppure a coprire i costi di produzione, con le angurie in offerta sui banchi di vendita della grande distribuzione fino a un centesimo al chilogrammo”, gli fa eco una nota di Coldiretti Puglia.

Un prezzo, quello di un centesimo al chilo, che squalificherebbe il duro lavoro degli agricoltori e danneggerebbe il mercato, anche se l’offerta fosse pagata all’azienda.

Le promozioni poi non riguardano solo le angurie, ma tutta la frutta estiva tra cui meloni gialli, pesche, nettarine, le cui quotazioni sono crollate in modo drammatico.

Il settore è già colpito dalla crisi economica data dall’emergenza sanitaria, cui si sommano il consumo del suolo che riduce lo spazio da dedicare ai frutteti, nonché gli eventi meteo estremi, conseguenza della crisi climatica, con grandinate, alluvioni, siccità e gelate che distruggono parte dei raccolti mandando in fumo un anno di lavoro nei campi.

“Uno scenario drammatico in cui al danno si aggiunge la beffa di compensi al di sotto dei costi di produzioni a causa di distorsioni e speculazioni nella distribuzione del valore dal campo alla tavola per la gran parte degli ortaggi con i centesimi pagati ai produttori che diventano euro per i consumatori”, spiega Coldiretti.

Oltre a danneggiare la filiera della frutta, secondo l’associazione si tratta di pratiche commerciali sleali che anche nei confronti dei consumatori.

Questi prezzi civetta vengono infatti applicati per attirare i clienti che, una volta nel punto vendita, compreranno sicuramente altro.

Coldiretti invita a non cedere al fascino dei prezzi bassi e chiede di boicottare questi prodotti evitandone l’acquisto proprio alla vigilia di ferragosto, giorno in cui in genere si registra un aumento della domanda di angurie, meloni e altra frutta estiva.

“Sono solo offerte civetta per attirare i consumatori. Il prossimo venerdì, vigilia di Ferragosto, rifiutiamoci tutti di acquistare le angurie a un centesimo”, è l’appello di Luca Saba, Direttore di Coldiretti Sardegna.

Fonti di riferimento: L’Unione Sarda/Ansa/Ansa

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