Sciame sismico sui Campi Flegrei, cos’è la “microzonazione sismica di terzo livello” e cosa dobbiamo aspettarci

Lo sciame sismico nella zona flegrea di Napoli ormai dura da molti mesi e tavoli su tavoli di esperti e tecnici si susseguono un giorno dopo l’altro. Ultima decisione: definita la microzonazione sismica di terzo livello. Ecco di cosa si tratta

Nella sala emergenze della Regione Campania si è tenuta nelle scorse ore una riunione dalla quale è emersa la necessità di approfondire l’effetto delle scosse e la definizione della cosiddetta “microzonazione sismica di terzo livello” nel territorio di Pozzuoli. Ne è già stata realizzata una di primo livello. Una nuova analisi che consentirà di ottenere maggiori dettagli “sui sismi al suolo e sull’edificato”.

I Campi Flegrei sono una vasta area situata nel golfo di Pozzuoli, a ovest della città di Napoli e del suo golfo. L’area è nota sin dall’antichità per la sua vivace attività vulcanica e proprio qui, sul territorio di Pozzuoli, ieri sono state completate anche le verifiche sugli istituti scolastici e riaperte anche le palestre che fino a ieri erano state chiuse.

Intanto, dopo il sisma del 27 settembre di magnitudo 4.2, la scossa più forte degli ultimi 40 anni, non si placa lo sciame sismico.

Che cos’è la microzonazione sismica di terzo livello

Nei Campi Flegrei è stata istituita quindi la microzonazione sismica.

Secondo quanto si legge sul sito della Protezione Civile, gli studi di microzonazione Sismica hanno l’obiettivo di “razionalizzare la conoscenza sulle alterazioni che lo scuotimento sismico può subire in superficie, restituendo informazioni utili per il governo del territorio, per la progettazione, per la pianificazione per l’emergenza e per la ricostruzione post sisma“.

Gli studi di MS sono di fondamentale importanza soprattutto per:

  • orientare la scelta di aree per nuovi insediamenti
  • definire gli interventi ammissibili in una data area
  • programmare le indagini e i livelli di approfondimento
  • stabilire orientamenti e modalità di intervento nelle aree urbanizzate
  • definire priorità di intervento

La microzonazione sismica di terzo livello – sottolinea la Regione Campania – servirà ad assicurare una conoscenza ancora più approfondita degli effetti dei sismi al suolo e sull’edificato.

Lo studio di microzonazione sismica può essere infatti di:

  • livello 1, che consiste in una raccolta di dati preesistenti, elaborati per suddividere il territorio in microzone qualitativamente omogenee
  • livello 2, che introduce l’elemento quantitativo associato alle zone omogenee, utilizzando ulteriori e mirate indagini, ove necessarie, e definisce una vera carta di MS
  • livello 3, che restituisce una carta di MS con approfondimenti su tematiche o aree particolari

Intanto cosa ci attende?

Molto chiaro è stato Carlo Doglioni, presidente dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, intervenuto in audizione alla Commissione Ambiente della Camera dei Deputati a Roma:

Per i Campi Flegrei ci sono due possibili scenari. Lo scenario meno critico è una situazione analoga alla crisi bradisismica del 1982-84, che è durata 2 anni e poi si è fermata. Lo scenario più critico è un’eruzione come quella del Monte Nuovo avvenuta nel 1538. Una situazione che potrebbe portare non solo a un momento di sismicità ma anche a una eruzione o a una eruzione freatomagmatica.

Al momento – aggiuge – lo scenario più critico che potremo immaginare per la dimensione dei volumi, ma è una opinione personale, è avere una eruzione tipo quella del Monte Nuovo, ma non sappiamo né quando né sé. Una eruzione di piccoli volumi, ma che comporterebbe un disagio sociale. Il Monte Nuovo è stata una piccola eruzione di dimensioni inferiori al km cubo. Quello che si sta accumulando sotto i Campi Flegrei attualmente è inferiore al decimo di km cubo. Potrebbe generare un piccolo vulcanello effusivo.

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Fonti: Regione Campania / Dipartimento della Protezione Civile

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