Scempio a Tarquinia: abbattuti più di 60 pini marittimi perché “pericolosi”

La Soprintendenza non aveva autorizzato, ma il Sindaco ha agito lo stesso: abbattuti una sessantina di pini lungo un viale di Tarquinia Lido. Una nuova occasione mancata per la sostenibilita urbana

Probabilmente i problemi che avrebbero creato nel corso dei decenni sono dovuti a scelte non propriamente logiche di tanti anni fa: gli alberi a decoro di strade e piazze di una città non sono tutti uguali, per via delle radici più o meno invasive di ognuno di loro. Un intralcio, quelle delle radici che però amministrazioni non esattamente lungimiranti credono bene di risolvere con un abbattimento a tempo record.

È quanto accaduto a Tarquinia, nella provincia di Viterbo, dove tra l’altro il prossimo 9 giugno sono in programma le elezioni amministrative. Qui il Sindaco (uscente) Alessandro Giulivi ha deciso di eliminare completamente tutti i pini marittimi di Tarquinia Lido. Ora il vialone un tempo meravigliosamente ombreggiato è completamente spoglio.

Leggi anche: Il potere degli alberi: scopri quali sono i migliori per combattere lo smog, lo studio su Nature

Il motivo? Un “reale, attuale e incalzante rischio di caduta degli alberi in parola che minano la salvaguardia della pubblica sicurezza e incolumità di chiunque, a vario titolo, si trovi a frequentare Viale Mediterraneo presso il Lido di Tarquinia”.

Una nota di più di un anno fa dei Vigili del Fuoco di Viterbo al Comune parla soprattutto di radici e informava sulla “pericolosità di alberi”, rilevando che su un tratto di 200 metri di viale Mediterraneo “le radici degli alberi in questione – si legge nell’ordinanza n. 2 del 16/02/2024 del Comune – avevano arrecato seri danni alla pavimentazione stradale, ai marciapiedi e alle piste ciclabili ivi insistenti, che avrebbero compromesso la circolazione di pedoni, disabili, ciclisti e veicoli, anche tenendo conto delle ragionevoli sollecitazioni derivate da avverse condizioni meteo”.

Sull’ordinanza del Comune, quella del 16 febbraio, inoltre, si parla di 65 pini domestici, sulla delibera del 19 sono 62.

Il no della Soprintendenza

Intanto la Soprintendenza archeologica, belle arti e paesaggio per la provincia di Viterbo e per l’Etruria meridionale con una nota (n.17636 del 18/10/2023) aveva sì dato parere favorevole alla sistemazione della viabilità, ma a condizione che venisse “garantita la conservazione integrale dei due filari di pini mediante l’impiego di tecniche agronomiche idonee a contrastare/attenuare la problematica legata alle radici affioranti”. Inoltre, la stessa Soprintendenza nei giorni scorsi ha chiarito che non era stata fornita adeguata motivazione per l’abbattimento dei pini e constatava che “le alberature in questione fossero in perfetto stato di salute e – dunque – non a rischio di caduta”.

Non vuoi perdere le nostre notizie?

Leggi anche: 

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin
Iscriviti alla newsletter settimanale
Seguici su Facebook