Il potere degli alberi: scopri quali sono i migliori per combattere lo smog, lo studio su Nature

Uno studio innovativo e il software Airtree del CNR hanno identificato gli alberi più efficaci nel migliorare la qualità dell’aria: un passo avanti per una pianificazione urbana sostenibile e città più pulite

Da sempre sappiamo quanto gli alberi siano importanti. Ora però a Bologna e Milano è stato condotto uno studio innovativo sul verde urbano, pubblicato su Nature, che ha rivelato le capacità di alcune specie arboree di rimuovere inquinanti e anidride carbonica dall’atmosfera.

I ricercatori del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), dell’ente di ricerca Crea dedicato all’agroalimentare e della società di consulenza sulla qualità dell’aria Arianet hanno identificato le specie arboree più efficaci per migliorare la qualità dell’aria nelle città.

Lo studio si è avvalso di Airtree, un software sviluppato da CNR e Crea. Questo strumento multistrato unidimensionale ha permesso di analizzare in modo dettagliato il modo in cui le foglie degli alberi interagiscono con l’atmosfera, scambiando anidride carbonica, vapore acqueo, ozono troposferico, particolato e biossido di azoto.

Come funziona Airtree e quali sono i risultati raggiunti

Il modello Airtree, attraverso simulazioni, integra informazioni strutturali sugli alberi, come altezza e larghezza della chioma, con dati ecofisiologici relativi a ciascuna specie. Inoltre tiene conto di fattori climatici, valutando l’esposizione alla luce di tutte le foglie e il diverso grado di apertura degli stomi in risposta agli stimoli ambientali.

I risultati dello studio, che si inserisce nel progetto europeo Life e coinvolge l’Università politecnica di Madrid tra i partner, hanno evidenziato che il cedro dell’Atlante, il pino domestico e il leccio sono particolarmente efficaci nel rimuovere sostanze inquinanti rispetto alle foglie aghiformi sempreverdi.

Airtree sarà presto reso disponibile come un’applicazione open-source, consentendo ai centri urbani di raccogliere dati sulla modalità di interazione tra le specie arboree e l’ambiente. L’applicazione, prevista per aprile, consentirà ai cittadini di raccogliere dati sugli alberi esistenti, simulare il verde urbano pianificato e quantificare gli inquinanti atmosferici rimossi.

Questo progetto rappresenta un contributo innovativo nell’ambito della ricerca scientifica, fornendo uno strumento concreto per la pianificazione del verde urbano e il miglioramento della qualità dell’aria. La sua implementazione potrebbe contribuire a immaginare città del futuro più sostenibili e attente all’ambiente.

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Fonte: Atmosphere

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