Terra dei Fuochi: cadmio, mercurio e metalli pesanti nel sangue dei malati di cancro di Giuliano

Uno studio ha individuato livelli ematici di metalli pesanti maggiori nei pazienti oncologici residenti nella Terra dei Fuochi

I malati di cancro di Giugliano in Campania, in piena Terra dei Fuochi, presentano elevati livelli di metalli pesanti nel sangue.

È quanto emerso da uno studio recentemente pubblicato sul Journal of Cellular Physiology, che ha analizzato le concentrazioni ematiche di cadmio, mercurio e altri metalli nei pazienti oncologici residenti nell’area orientale della regione Campania, dove sono stati documentati lo scarico e la combustione illegali di rifiuti.

Sebbene non sia stato ancora stabilito un nesso causale tra esposizione a rifiuti tossici e aumento di incidenza di malattie, si sospetta esista un’associazione tra le due cose.
Una scorretta gestione dei rifiuti può infatti rilasciare metalli pesanti nell’ambiente e il legame tra l’esposizione tali metalli e sviluppo tumorale è noto da tempo.

Attraverso questo studio, i ricercatori hanno dunque effettuato una prima indagine sui potenziali effetti dannosi sulla salute umana dell’esposizione a rifiuti tossici.

In questo studio pilota, i ricercatori hanno valutato i livelli ematici di metalli pesanti tossici e inquinanti organici persistenti in 95 pazienti affetti da diversi tipi di cancro: di questi, 85 erano residenti in diverse aree della regione e 10 provenivano da Giugliano. I risultati sono stati confrontati tra loro e con quelli rilevati in 27 individui sani.

Dalle analisi, è risultato che i pazienti oncologici residenti in alcuni comuni dove sono stati documentati numerosi siti di smaltimento illegale di rifiuti, tra cui Giugliano, presentavano elevate concentrazioni ematiche di metalli pesanti rispetto ai soggetti sani.

“Le nostre analisi hanno mostrato che nei pazienti di Giugliano, i livelli ematici di Cadmio e Mercurio, così come quelli dei metalli generali, erano statisticamente più alti rispetto ai controlli sani”, ha commentato il Professor Antonio Giordano, che ha guidato lo studio.

Sebbene si tratti solo di un primo studio esplorativo, le osservazioni preliminari incoraggiano ulteriori ricerche per valutare la possibile associazione tra l’esposizione a rifiuti pericolosi, l’aumento delle concentrazioni di metalli nel sangue e un maggior rischio di ammalarsi di tumore.

“Considerando che i metalli pesanti possono essere rilasciati nell’ambiente a causa di un’errata gestione dei rifiuti e dato che Giugliano è noto per avere molti siti illegali di smaltimento dei rifiuti (dati riportati dall’agenzia regionale per la protezione dell’ambiente, ARPA Campania e dall’ associazione Legambiente) i nostri dati potrebbero fornire un ulteriore supporto alla possibile associazione tra esposizione a rifiuti pericolosi e aumento del rischio di sviluppo del cancro.
Queste osservazioni, inoltre, sono in linea con un precedente studio sulla mortalità per cancro in 3 comuni della Campania, tra cui Giugliano.
Questo studio ha dimostrato che il tasso di mortalità per tumore (in particolare tumori polmonari, pleurici, vescicali, della laringe, del fegato e del cervello) tra i cittadini di Giugliano era superiore a quello riportato per la regione Campania”, ha concluso Giordano.

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