Questa piccola isola greca, tra le meno turistiche di tutte, usa i robot per pulire spiagge, fondali e scogliere dai rifiuti

Nel cuore del Mar Egeo, un collettivo di amministratori locali ha unito le forze per liberare il mare da un nemico insidioso: la spazzatura abbandonata in mare

Quello dei rifiuti sulle spiagge e nelle acque marine in prospicienza delle coste è un problema molto difficile da risolvere. Se da una parte l’inciviltà di turisti e proprietari di imbarcazioni provoca il continuo rilascio in mare di rifiuti, dall’altra raccogliere tutta questa spazzatura in acqua può risultare un’impresa piuttosto ardua, per via delle correnti e delle maree che spostano continuamente gli oggetti, rendendo difficile il loro recupero.

Nell’arcipelago del Mar Egeo è nata una rete di amministrazioni locali unite dal comune obiettivo di ripulire il Mar Egeo e restituire alle coste greche un’acqua cristallina e pulita, che opera in coordinamento con il Ministero dell’Ambiente, al quale vengono convogliate le risultanze ei suggerimenti elaborati dai membri.

È la Blue Municipalities Network e raccoglie sotto la sua egida sindaci, funzionari comunali, rappresentanti della società civile e associazioni locali che vogliono mettere in pratica buone pratiche per la protezione e la tutela degli ecosistemi marini.

Nell’ambito di questa rete, lo scorso 31 luglio, l’isola di Alonneso ha condotto un’ampia operazione di pulizia dei propri territori marittimi – porti, spiagge e scogliere – con l’aiuto di un robot sottomarino inviato con l’obiettivo di raccogliere rifiuti dalle acque marine.

L’operazione di pulizia, coordinata dai volontari dell’associazione non governativa Aegean Rebreath, ha visto anche la partecipazione di numerosi esperti biologi e ambientalisti. Il robot ha permesso loro di raccogliere campioni di acqua marina per valutare lo “stato di salute” del mare e la concentrazione di microplastiche nell’acqua.

Le ricerche si sono concentrate in particolare in quattro diverse località, di cui due porti (Votsi e Gerakas). La pulizia è durata due giorni e ha permesso ai volontari di recuperare un ricco bottino, purtroppo:

  • 900 kg di reti
  • 2 sacchi di lenze
  • 400 bottiglie di plastica
  • 95 bottiglie di vetro
  • 26 pneumatici per auto
  • 4 sacchi di frammenti di plastica
  • 110 tubi di plastica
  • 78 teloni
  • 3,5 sacchi di corda
  • 854 tappi di bottiglia
  • 2 ombrelloni
  • 2 lettini
  • 1 sedia
  • 1 scaletta per barca
  • 1 sacco di rifiuti non identificati.

La raccolta di Alonneso è l’ennesima dimostrazione (come se ce ne fosse ancora bisogno) di quanto l’essere umano sia irrispettoso nei confronti dell’ambiente naturale, attraverso la dispersione di rifiuti che necessitano di secoli per degradarsi e che, nel frattempo, rilasciano in natura pericolose microplastiche altamente inquinanti e dannose anche per la nostra salute.

Le amministrazioni locali dell’arcipelago greco hanno ogni interesse a preservare il proprio mare, poiché pesca locale e turismo naturalistico sono le principali fonti di guadagno per le comunità che vivono su queste piccole isole, ma dovrebbe essere priorità di tutti i Governi proteggere il mare e l’ambiente dall’invasione dei rifiuti.

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Fonte: Aegean Rebreath

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