SoluBag: il sacchetto cileno che si disintegra in cinque minuti a contatto con l’acqua

Un sacchetto che in soli cinque minuti è capace di sciogliersi nell’acqua perché, invece di essere composto da petrolio, è realizzato con il calcare. Un’idea geniale già brevettata in Cile che potrebbe cambiare il futuro del Paese.

Un sacchetto che in soli cinque minuti è capace di sciogliersi nell’acqua perché, invece di essere composto da petrolio, è realizzato con il calcare. Un’idea geniale già brevettata in Cile che potrebbe cambiare il futuro del Paese.

Oceani soffocati dalla plastica e soluzioni sempre più innovative per porre un freno all’inquinamento che distrugge interi ecosistemi e uccide pesci, tartarughe e uccelli.

Questo sacchetto che al tatto sembra simile a quello di plastica monouso, in realtà è stato realizzato da SoluBag con il calcare e ciò gli permette di sciogliersi nell’acqua in appena cinque minuti senza rilasciare sostanze nocive.
Attualmente ci sono due versioni, una che si scioglie in acqua fredda e si chiama ‘basic’, l’altra invece, la ‘premium’ è simile ad un sacchetto in tela e si scioglie in acqua calda.

”Il nostro prodotto non ha impatto sull’ambiente la differenza tra la plastica tradizionale e questa prodotta da noi è che la prima resterà in natura per centinaia di anni, da 150 a 500, la nostra solo 5 minuti”, dice il direttore dell’azienda Roberto Astert Boettcher in un’intervista alla tv Canal 13.

“Tutti i nostri prodotti sono realizzati con un materiale che si disintegra a contatto con l’acqua, che è al 100% amico dell’ambiente e non lascia contaminanti”, si legge sul sito dell’azienda.

solubag sacchetto1

Il Cile sul profilo plastica è all’avanguardia, è stato tra i primi a Paesi a vietare i sacchetti monouso di plastica. La rivoluzionaria borsa invece dovrebbe essere commercializzata già ad ottobre e i costi non dovrebbero essere diversi da quelli attuali.

E anche in Italia ne avremmo proprio bisogno visto che i nostri mari sono invasi dalle microplastiche. Non è una novità che la loro presenza nelle nostre acque marine superficiali è paragonabile ai livelli presenti nei vortici oceanici del nord Pacifico, con i picchi più alti nelle acque di Portici (Napoli) ma anche in aree marine protette come le Isole Tremiti (Foggia).

Questo materiale green, dunque, che non ha bisogno di anni per essere smaltito, potrebbe dare un contributo decisivo alla lotta alla plastica, proprio come stanno facendo loro:

Dominella Trunfio

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