Così l’open source sta aiutando a risolvere il problema dell’inquinamento da plastica

Con OpenLitterMap, ognuno di noi può contribuire a creare una mappa mondiale dei rifiuti in plastica segnalandoli in tempo reale

Sì, la lotta alla plastica passa per i nostri comportamenti e le scelte quotidiane. Ma possiamo fare molto altro per combattere  l’inquinamento grazie alla cittadinanza attiva e all’open source.

OpenStreetMap ha pensato a una soluzione capace di coinvolgere tutti i cittadini del mondo nella “raccolta” della plastica e lo fa grazie agli open data e al GIS. In altre parole, con l’iniziativa OpenLitterMap corredata dall’omonima app, ognuno di noi può contribuire a creare una mappa mondiale dei rifiuti in plastica segnalandoli in tempo reale, soprattutto in zone di difficile accesso.

Si tratta di una raccolta dati che sfrutta il potenziale senza precedenti dei net citizens di tutto il mondo. Ormai chiunque possiede uno smartphone grazie al quale si possono mappare in tempo reale  i rifiuti della Terra.

“Aiutaci a creare il database aperto più avanzato al mondo su rifiuti, marchi e inquinamento da plastica”

è l’appello di OpenStreetMap che da anni lavora incorporando i dati di “citizen mapper” e li fornisce a tutti sotto la Open Data Commons Open Database License  (ODbL).

“OpenLitterMap non è solo una mappa o un database aperto dell’inquinamento da plastica nel mondo. È un importante catalizzatore per aiutare a rafforzare la capacità della società di raccogliere dati. Ispirati da OpenStreetMap, applichiamo gli stessi principi del crowdsourcing e degli open data all’inquinamento da plastica. Vogliamo che tutti, ovunque e ovunque, siano in grado di condividere i dati sui rifiuti e sull’inquinamento da plastica nelle strade, sulle spiagge e in qualsiasi altro luogo in cui è possibile trovare plastica. Queste mappe raccontano storie potenti sull’inquinamento da plastica in un contesto molto locale e globale e chiunque può utilizzare i nostri dati aperti per contribuire a migliorare la politica del governo ed estendere la responsabilità del produttore. Vogliamo poi integrare la mappatura dell’inquinamento chimico e sviluppare una maggiore capacità di monitoraggio della biodiversità” ha spiegato l’ideatore Seán Lynch.

Partendo dal presupposto che i rifiuti siano un problema di tutti e che ciascuno può essere d’aiuto nel combattere il problema dell’inquinamento, il team di OpenStreetMap ha pensato di suonare la carica e lanciare questa bellissima iniziativa.

“Le nostre mappe rivelano ciò che è diventato normale e invisibile. Questa educazione è importante per dare visibilità ai rifiuti. I nostri dati sono aperti e accessibili. Chiunque può scaricarli  e utilizzarli, per qualsiasi scopo. Solo lavorando insieme possiamo creare un enorme cambiamento nel modo in cui comprendiamo e rispondiamo all’inquinamento” si legge nella pagina ufficiale.

Come partecipare a OpenLitterMap

Partecipare è davvero molto semplice. Prima di tutto occorre scaricare l’app (disponibile a questo link per iOS e a questo per Android). Poi, quando notiamo un rifiuto basta scattare una foto in cui siano presenti informazioni sulla posizione e l’ora, taggare il rifiuto  e caricare la foto sull’app inserendo marchio e materiale. Infine basta condividere le foto sui social.

“Condividi le mappe o scarica i nostri dati. Mostriamo a tutti quanto sia veramente inquinato il mondo!”.

Un gesto apparentemente insignificante e che non costa nulla, ma che può fare la differenza.

Fonti di riferimento: Openlittermap, Twitter/Openlittermap, OpenSource

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