Per la prima volta, questo studio mostra tutto il “potere” di raccogliere i rifiuti in plastica dalle spiagge

Pulire le spiagge dai rifiuti in plastica più grandi riduce drasticamente i frammenti di microplastica rilasciati nell'ambiente, secondo la prima evidenza scientifica di questo genere

Per la prima volta abbiamo una prova scientifica che stabilisce come la pulizia delle spiagge riduca rapidamente e drasticamente i frammenti di plastica rilasciati nell’ambiente. A scoprirlo sono stati gli esperti di Norce, una delle più grandi organizzazioni di ricerca norvegesi.

Hanno infatti osservato che in un anno, dopo che i volontari hanno rimosso bottiglie, sacchetti e altri pezzi di plastica di grandi dimensioni dalla riva di un’isola vicino a Bergen, la quantità di microplastica sulla terraferma e nell’acqua è diminuita del 99,5%.

Gli scienziati ritengono che gli alti livelli di raggi UV nella luce solare e le temperature calde nelle acque poco profonde portino a una degradazione dei frammenti di plastica molto più rapida di quanto si pensasse in precedenza. Questo dovrebbe motivare uno sforzo globale per ripulire le coste di tutto il mondo.

Gunhild Bodtker, ricercatrice senior del Norce, ha dichiarato:

Sono stata felicemente sorpresa perché significa che la bonifica ha ridotto in modo efficiente la dispersione di microplastica in mare. E questa è davvero una buona notizia. Pulire la plastica sulle coste, pulire tutta la plastica nell’ambiente. Fa davvero la differenza.

I rifiuti di plastica in acque fredde e profonde potrebbero invece impiegare secoli per degradarsi

In una pulizia di massa del fiordo di Hardanger, nella Norvegia occidentale, gli scienziati hanno trovato “terreno di plastica”. Si tratta di uno strato, profondo fino a 1 m, di frammenti di plastica densamente imballati mescolati con materia organica.

Il fiordo funge da imbuto che raccoglie il deflusso di plastica da luoghi lontani come il Regno Unito, la Francia e i Paesi Bassi. È probabile che i pezzi di microplastica, di dimensioni inferiori a 5 mm, si siano accumulati nel fiordo negli ultimi 50 anni. Sono praticamente impossibili da rimuovere.

La nuova ricerca suggerisce però che non tutto è perduto. Finché i pezzi di plastica di grandi dimensioni vengono regolarmente rimossi, i frammenti dovrebbero iniziare a scomparire. Secondo gli scienziati, ciò avverrà solo se la microplastica è esposta agli agenti atmosferici.

I rifiuti di plastica in acque fredde e profonde potrebbero invece impiegare secoli per degradarsi. Parte della plastica sommersa è costituita da “attrezzi fantasma” come reti da pesca e nasse perdute che, come abbiamo visto in questi giorni, continuano a intrappolare e uccidere la vita marina.

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