Nelle reti da pesca più plastica che pesci: il Mediterraneo è una discarica

Gettando una rete da pesca nei nostri mari si raccolgono più rifiuti di plastica che pesci: un video drammatico mostra la situazione del Mediterraneo

I nostri mari sono pieni di plastica, ormai lo sappiamo bene. Lo sanno ancora meglio i pescatori, come dimostrano le immagini riprese da Francesco Sena nel mare del Salento.

Il 30enne ha gettato una rete da pesca a 20 miglia dalla costa tra Gallipoli e Marina di Ugento e a 600 metri di profondità e ciò che ha raccolto è impressionante.

Oltre ai pochi gamberi rossi, nella rete sono finiti sacchetti di plastica, bottiglie di plastica, bicchieri usa e getta, imballaggi e rifiuti di ogni tipo.

Nel 2016, Francesco aveva registrato un video simile che potete vedere qui, nello stesso periodo e nella stessa zona. All’epoca, i rifiuti di plastica erano praticamente assenti nelle reti mentre oggi, a soli quattro anni di distanza, è aumentata in modo spaventoso.

“C’è più plastica che gamberi. È impressionante”, commenta uno dei ragazzi che insieme a Francesco ha realizzato il reportage.

Purtroppo non si tratta di un caso isolato, ma di una situazione che riguarda tutti i nostri mari. Secondo le previsioni, nel 2050 la quantità di plastica sarà equivalente alla massa della fauna ittica, anche se a giudicare dalle immagini riprese nel mare del Salento sembra di aver già raggiunto tale livello.

Ogni anno finiscono in mare almeno 8 milioni di tonnellate di rifiuti di plastica: di questi, il 7% raggiunge il Mediterraneo, uno dei mari più inquinati di plastica.

I pescatori sono costretti a dividere questa enorme quantità di immondizia dal pesce ogni giorno, contribuendo a rimuovere i rifiuti dalle acque.

Grazie alla normativa Salvamare dell’ottobre 2019, i pescatori possono infatti raccogliere la plastica e conferirla presso i centri di smaltimento, mentre prima non gli era concesso riportare in porto i rifiuti trovati in mare.

Il contributo dei pescatori però, per quanto essenziale, non è sufficiente: è necessario che ognuno di noi modifichi le proprie abitudini se non vogliamo nuotare in un mare di plastica.

Dobbiamo eliminare la plastica monouso, scegliere prodotti privi di imballaggi o con confezioni facilmente riciclabili, effettuare in modo corretto la raccolta differenziata e non abbandonare mai rifiuti nell’ambiente.

Fonti di riferimento: Francesco Sena/ISPRA/Camera dei deputati

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