Notre-Dame: allerta per il piombo nel sangue dei bambini a quasi 2 mesi dall’incendio

Tracce di piombo al di sopra dei limiti di sicurezza nel sangue di un bambino. È allarme a Parigi dove a seguito dell'incendio che ha coinvolto Notre-Dame si stanno monitorando le condizioni di salute dei residenti nell'Ile de la Cité, l'area in cui sorge la cattedrale

Tracce di piombo al di sopra dei limiti di sicurezza nel sangue di un bambino. È allarme a Parigi dove a seguito dell’incendio che ha coinvolto Notre-Dame si stanno monitorando le condizioni di salute dei residenti nell’Ile de la Cité, l’area in cui sorge la cattedrale.

Da 300 a 400 tonnellate. Questa è la quantità di piombo contenuta nel tetto e nella guglia oggi crollata dalla Cattedrale di Notre Dame. Da tempo le associazioni si dicono preoccupate per la presenza di questo metallo particolarmente tossico dentro e intorno all’edificio.

Per la Ong Robin de Bois, oggi la Cattedrale è un mix di rifiuti tossici, per questo chiede che prima della ricostruzione sia condotta un’opera di sanificazione:

“Prima di lanciare un bando di gara per la progettazione di un nuovo tetto, è necessario lanciare un bando di gara per la decontaminazione di ciò che, sfortunatamente, può anche essere considerato provvisoriamente come un campo dismesso. L’alternanza di pioggia, temporali, siccità e vento faciliterà la migrazione del piombo nel suolo e la mobilitazione di polveri tossiche in caso di esposizione prolungata e inalazione. Il rischio di piombo era stato precedentemente riconosciuto e segnalato nei quartieri a nord di Parigi. E ora pesa sull’Ile de la Cité e sui sedimenti della Senna”.

Le analisi sui residenti

All’indomani del disastro, avvenuto il 15 aprile scorso, le autorità sanitarie di Parigi hanno invitato tutte le famiglie con bambini fino a 7 anni e le donne incinte che vivono nella zona a fare un dosaggio di piombo nel sangue, il cui limite per la salute è di 50 microgrammi per litro. Soglia ampiamente superata dal piccolo. 

L’Agenzia regionale per la salute (ARS) dell’Île-de-France di recente ha rivelato che un bambino dell’Île de la Cité presentava un livello di piombo nel sangue al di sopra della soglia regolamentare.

L’Agenzia regionale sta monitorando le conseguenze della ricaduta del piombo dopo l’incendio e ha avviato un “sondaggio ambientale” per identificare, nei luoghi in cui vive il bambino,

“la causa o le cause di questa contaminazione e verificare che non sia legata ad altri fattori oltre all’episodio eccezionale “dell’incendio.

Quest’ultimo è certamente all’origine di inquinamento da piombo vicino alla cattedrale. Il 17 aprile, il laboratorio centrale della prefettura di polizia di Parigi ha prelevato campioni dalla cattedrale di Notre-Dame a Parigi.

Essi rivelano valori eterogenei, per alcuni alti, nei terreni vicini e in alcuni locali amministrativi, ma non vi è alcun rischio associato alla qualità dell’aria. In considerazione di ciò, i terreni in questione sono stati vietati al pubblico e la loro bonifica inizierà nei prossimi giorni.

L’ARS intanto ha diffuso una serie di indicazioni per una corretta pulizia degli appartamenti e sta iniziando a fare i controlli nelle abitazioni della zona della cattedrale per garantire che le operazioni di pulizia siano efficaci.

L’Agenzia ha raccomandato ai residenti di pulire i pavimenti, i balconi o le terrazze, i davanzali delle finestre con un panno umido spesso, non usare scope o aspirapolvere, a meno che non siano dotati del filtro THE (High Efficiency) o HEPA (High Efficiency), di limitare l’introduzione di polvere nelle abitazioni rimuovendo le scarpe all’ingresso utilizzate all’aperto, di lavarsi le mani spesso e di lavare frequentemente giocattoli per bambini e altri oggetti che potrebbero essere portati alla bocca.

L’Associazione delle famiglie vittime dell’avvelenamento da piombo (AFVS) ha detto:

“Le autorità non hanno pubblicato, finora, la mappatura delle tracce di inquinamento tra cui il piombo nell’aria, nell’acqua e nel suolo, dentro e intorno alla cattedrale. Inoltre, non hanno organizzato una rete di informazioni complete, precise e adeguate sui rischi per la salute e sulle misure protettive. Allo stato attuale, quindi, abbiamo solo misure individuali”.

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Francesca Mancuso

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