Orologio dell’Apocalisse: c’è ancora tempo per salvare il mondo?

L’Orologio dell’Apocalisse, o Doomsday Clock in inglese, è un orologio simbolico il cui scopo è quello di indicare l’avvicinarsi della fine del mondo: la mezzanotte, infatti, rappresenta il punto in cui l’Apocalisse dovrebbe aver luogo. A oggi l’ora segna le 23 e 58 minuti: per ora siamo quindi tornati indietro di 30 secondi

L’orologio del giudizio universale del 2024 è stato resettato: lo scorso 24 gennaio era stato spostato in avanti a 90 secondi verso mezzanotte, il momento più vicino alla catastrofe globale. Oggi il Doomsday Clock, il metaforico Orologio dell’Apocalisse, segna le 23 e 58 minuti.

Siamo tornati quindi indietro di 30 secondi, ma da qui alla fine di gennaio, data del prossimo aggiornamento, “c’è ancora spazio per le revisioni finali”, fa sapere Rachel Bronson, Ceo del Bulletin of the Atomic Scientists.

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A novembre – spiega Bronson  – il consiglio si riunisce e si confronta con le sfide che dobbiamo affrontare. Ci chiediamo se l’umanità sia più sicura o corra un rischio maggiore rispetto a quando l’orologio è stato impostato l’ultima volta. Naturalmente ci sono molte questioni sul tavolo, gli attuali sviluppi includono la guerra in Ucraina, il conflitto tra Israele e Gaza, la crisi climatica, l’intelligenza artificiale, la proliferazione delle armi nucleari, le minacce biologiche.

Creato nel 1947 da un gruppo di scienziati legati al Manhattan Project, con a capo Albert Einstein, in quasi 80 anni l’Orologio ha modificato il proprio orario solo 25 volte: le sue lancette, infatti, vengono avvicinate alla mezzanotte o allontanate da essa, in base al verificarsi di eventi catastrofici o guerre.

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