Ode al bidet, inquina meno rispetto alla carta igienica (e finalmente anche gli americani lo sanno)

Gli americani sono i maggiori consumatori pro capite di rotoli di carta igienica: se in Italia ne consumiamo circa 70 rotoli a testa all’anno, negli States il consumo sale a 141 rotoli. Con buona pace dell’ambiente

Certezza consolidata e non un semplice cliché: avere un bidet ha solo vantaggi e nessun difetto. Consente una pulizia accurata e un’igiene duratura e, sì, è rispettoso dell’ambiente. E non solo: abbiamo visto che, semmai dovesse scatenarsi un’altra pandemia con tanto di razzie nei supermercati, sarà solo e soltanto il bidet il nostro più fedele e prezioso amico e giammai la carta igienica, destinata ad esaurirsi in tempi strettissimi e a darsi per dispersa.

Tutti motivi che stanno portando finalmente anche l’avanzatissimo popolo americano a rivolgere i propri acquisti (ed era ora) proprio verso il pezzo sanitario numero 1 che qui da noi è utilizzato e osannato da tempi biblici. Il bidet è, di fatto, nostro alleato (prima nelle stanze da letto e poi solo successivamente nei bagni) sin dalla seconda metà del ‘700, quando sarebbe arrivato in Italia (e badate bene: dalla Francia) alla corte della Regina di Napoli Maria Carolina d’Asburgo-Lorena.

Da allora non ne abbiamo fatto più a meno (e menomale diremmo) e dall’Italia ha difficilmente ahinoi scavallato i confini: chi viaggia, sa bene che all’estero di bidet nemmeno l’ombra… fino ad arrivare negli Stati Uniti, il bidet è davvero poco diffuso e i dati lo dimostrano. Gli americani sono i maggiori consumatori pro capite di rotoli di carta igienica: se in Italia si consumano circa 70 rotoli di carta igienica pro capite all’anno, negli Stati Uniti il consumo arriva ai 141 rotoli (l’equivalente di 12,7 kg di carta igienica pro capite in un anno).

Perché utilizzare meno carta igienica

Perché ogni anno, per soddisfare il fabbisogno globale di carta igienica vengono abbattuti circa 300mila alberi e perché per produrre un rotolo di carta igienica vergine si utilizzano 37 litri di acqua e circa 2 kg di legno. E non solo.

Propri recentemente, un team di scienziati dell’Università della Florida, negli Usa, avvertono che anche la carta igienica potrebbe contenere Pfas, sostanze che sono state collegate da precedenti studi a determinati tipi di cancro, ma anche ad un basso numero di spermatozoi (quindi a una scarsa fertilità maschile).

Nella nuova ricerca, pubblicata su Environmental Science & Technology Letters, i ricercatori hanno rilevato sostanze nella carta igienica note negli Usa come diPAPs, perfluoroalkyl phosphate diester. Questi composti sono in realtà precursori degli Pfas, ovvero hanno la capacità di diventare diversi tipi di Pfas, come il Pfoa, o acido perfluoroottanoico, che è potenzialmente cancerogeno.

Ne abbiamo parlato dettagliatamente qui: La carta igienica contiene Pfas e potrebbe favorire il cancro, i risultati shock di un nuovo studio

Arriva dalle righe del Washington Post e dalle parole dell’ecoeditorialista Michael J. Coren “Basta sprecare carta igienica e salviette tappa-fogne” il tentativo affinché qualcuno tra gli spendacciani degli statunitensi si convinca che utilizzare così tanta carta igienica significa abbattere milioni di alberi e ridurre lo spreco di acqua.

Dalla rubrica “Climate Coach” del WP, infatti, Coren sottolinea che un uso più capillare del bidet eviterebbe questi sprechi e queste corse all’accaparramento di rotoli: gli americani, dice in buona sostanza, risparmierebbero anche nella contabilità di ogni famiglia perché diminuirebbe drasticamente la quota (da 24 a 85) di rotoli di carta igienica consumata ogni anno da ogni americano equivalenti a una spesa di almeno 30 dollari a testa.

Guardate ad esempio – scrive Coren – la felicità del rapper-producer americano DJ Khaled che su Instagram magnifica un water con annesso bidet (made in Japan) che gli è stato regalato dall’amico e socio  Drake, rapper, dj e produttore: “Un oggetto incredibile, meraviglioso”.

Qualche segno di rivoluzione a suon di bidet pare essere confermato da un certo aumento delle vendite negli Usa (solo on line se ne venderebbero mille al giorno). Che sia la volta buona?

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Fonte: WP

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