Carta igienica lavabile e riutilizzabile: ecco tutto quello che dovresti sapere (e i trucchi per un uso corretto)

Avete mai sentito parlare di carta igienica lavabile e riutilizzabile? C'è chi la trova disgustosa e chi, invece, la usa da tempo. Vi spieghiamo tutto quello che dovete sapere, dai trucchi per un suo corretto uso ai possibili effetti collaterali

Se ci pensiamo bene, il bagno è forse la stanza della casa in cui produciamo più rifiuti, la maggior parte di questi costituiti da plastica non riciclabile: pannolini, assorbenti, flaconi di saponi e detersivi, contenitori di make up e profumi e, più di tutto, montagne di carta igienica.

Le soluzioni per rendere le nostre attività in bagno più sostenibili e low waste esistono, e spesso ve ne parliamo nei nostri articoli: per le mestruazioni possiamo utilizzare assorbenti lavabili o coppette in silicone; possiamo scegliere saponi solidi e detersivi in pastiglie che si sciolgono in acqua per la doccia o le pulizie domestiche. Oggi tuttavia vogliamo parlarvi di una tendenza non troppo recente nel mondo della sostenibilità in bagno: la carta igienica lavabile e riutilizzabile.

(Leggi anche: Mestruazioni: 6 alternative ad assorbenti, tamponi e salvaslip usa e getta)

Come funziona la carta igienica lavabile

Si tratta, essenzialmente, di minuscoli asciugamani di forma allungata, realizzati in tessuto di spugna, da utilizzarsi dopo essere andati in bagno in sostituzione della carta igienica normale. Il concetto di base è simile a quello dei pannolini o degli assorbenti lavabili che si trovano in commercio: si usano, si raccolgono tutti in un contenitore, si lavano in lavatrice e sono pronti per essere usati di nuovo.

Il web abbonda di produttori di carta igienica lavabile: si tratta perlopiù di sarti o artigiani che vendono il prodotto su portali dedicati all’handmade (come Etsy), ma esistono anche alcuni brand che si sono specializzati nella produzione di carta igienica riutilizzabile e di altri oggetti corollari, come ad esempio i sacchetti impermeabili per la raccolta degli “strappi” sporchi che attendono di essere lavati.

@netzerocompany

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Questa carta vuole essere una soluzione alternativa alla tradizionale carta in cellulosa, che contempla la distruzione di alberi per essere prodotta, l’aggiunta di sostanze chimiche per essere sbiancata, i costi ambientali legati al trasporto e agli imballaggi. Ma c’è anche chi la trova disgustosa o chi la definisce “insensata”, puntando il dito contro i lavaggi e lo spreco di acqua.

Carta igienica lavabile fai da te

Sui gruppi Facebook e su altri social come Tik Tok, sono tanti gli utenti che raccontano di come hanno realizzato la carta igeinica lavabile con il fai da te, da vecchi asciugamani o lenzuoli di cotone. Semplicemente, si ritagliano e si ricavano quadratini da usare come pezzette. Si possono rifinire con la tagliacuci, accoppiando magari un tessuto di cotone per renderle anche carine. Vengono tenute in una scatola vicino al wc e stoccate in un bidoncino in attesa di essere lavate in lavatrice.

La carta igienica lavabile è sicura?

Ci si potrebbe chiedere, in effetti, se questo sistema di pulizia delle parti intime sia sicuro e prevenga la diffusione di germi e malattie – soprattutto se si è in una casa con altre persone, con le quali si condivide il bagno e, conseguentemente, anche la carta igienica. Il rischio non sta tanto nella carta pulita, a disposizione accanto al gabinetto, quanto piuttosto nel trattamento e nel lavaggio di quella sporca.

Infatti, la compresenza di strappi usati da persone diverse all’interno dello stesso sacchetto impermeabile (o dello stesso cesto) favorisce la contaminazione e la proliferazione di batteri anche pericolosi per la salute di tutti gli abitanti della casa. Tre sono i momenti ai quali prestare particolare attenzione:

  • Conservazione della carta sporca. Non è necessario dividere i pannetti in base agli utilizzatori. Sarebbe invece opportuno prevedere un periodo di ammollo dei vari pannetti che costituiscono il nostro rotolo di carta lavabile, in modo che abbia inizio il processo di igienizzazione. In questo caso consigliamo acqua calda e sapone delicato. Sconsigliamo invece l’uso dell’aceto, malgrado molti produttori di carta igienica lavabile lo menzionino per le sue proprietà disinfettanti: le molecole dell’acido acetico, contenuto nell’aceto, non di dissociano a contatto con l’acqua e mantengono inalterate le loro proprietà corrosive, irritante e infiammatorie, andando a minacciare la sopravvivenza degli animali marini.
  • Trasferimento in lavatrice. Quando abbiamo intenzione di avviare il lavaggio in lavatrice, facciamo molta attenzione a come trasferiamo all’interno del cestello la nostra carta lavabile. Muniamoci di guanti, in modo da non entrare direttamente in contatto con lo sporco presente sui tessuti, strizziamo i vari panni dall’acqua dell’ammollo e trasferiamo tutto in lavatrice senza aggiungere detersivo extra – sarà sufficiente quello che abbiamo messo nel cestello. Alla fine, non dimentichiamo di lavare le mani: urine e feci contengono moltissimi batteri che, se restano sulle nostre dita, possono contaminare tutto ciò che tocchiamo.
  • Lavaggio. La fase del lavaggio è particolarmente importante per la nostra salute, poiché serve ad abbattere tutti gli eventuali batteri presenti sulle salviette lavabili – in particolare, il batterio Escherichia coli: si tratta di un batterio presente nel nostro tratto digestivo (talvolta anche nelle urine) la cui presenza può provocare gravi patologie allo stomaco. Per essere distrutto, il batterio E. coli ha bisogno di lavaggi ad alte temperature (non molto ecologici e particolarmente energivori).

Gli svantaggi

Innanzitutto, c’è da menzionare la necessità di raccogliere tutti questi pannetti che fungono da carta igienica e lavarli con accuratezza – non diversamente da quello che succede quando laviamo gli assorbenti o i pannolini. Un’incombenza non da poco, specie se in casa si è in tanti o se le condizioni metereologiche non permettono un’asciugatura corretta.

Oltre a questo, bisogna anche sistemare i vari pannetti fino a ricomporre quello che assomiglia ad un rotolo di carta igienica tradizionale, arrotolando i vari strati su un’anima di cartoncino prima di riportare il rotolo ricomposto in bagno. Alcune salviette sono dotate di bottoncini a pressione per permettere di attaccarle fra loro e creare un’unica grande striscia di tessuto arrotolabile.

Infine, ma non meno importante, è la questione economica: se da un lato il costo elevato di una confezione di carta igienica lavabile potrà essere ammortizzata dal fatto che non dovremo più comprare carta igienica usa e getta, dall’altro i costi legati al lavaggio dei pannetti (utilizzo di detersivo, lavaggi in lavatrice ad alte temperature) rappresentano comunque una spesa non da poco sul bilancio domestico.

I consigli di chi la usa

Cosa ne pensa chi si è “convertito” alla carta igienica lavabile? Sul web abbondano i commenti sul tema e sui social esistono anche pagine e gruppi dedicati, in cui gli utenti si scambiano consigli di utilizzo, tecniche di lavaggio e modalità di conservazione.

Molte persone preferiscono limitare l’uso alla sola urina, per evitare che residui solidi possano macchiare irreparabilmente le salviette.

Altre persone non esitano ad usare la carta lavabile anche per le feci o durante il periodo mestruale, ma consigliano di tenere due contenitori separati accanto al gabinetto – uno per raccogliere le salviette sporche di urica, un altro per quelle sporche di feci.

Infine, molti suggeriscono l’uso combinato del bidet come metodo per igienizzare ulteriormente le parti intime prima di procedere all’asciugatura con le salviette – che a questo punto svolgerebbero una funzione non molto diversa da quella di semplici asciugamani, finendo così per sporcarsi il minimo.

E voi cosa ne pensate?

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