Spinosaurus: la scoperta del dinosauro acquatico riscrive quello che sappiamo sull’evoluzione

Negli ultimi decenni l'ipotesi che i dinosauri potessero nuotare era stata scartata, ma le scoperte effettuate sullo spinosauro ribaltano questa convizione

Lo spinosauro acquatico era dotato di una lunga coda simile a quella dei pesci, che gli consentiva di nuotare e probabilmente di predare animali acquatici.

La scoperta, pubblicata di recente sulla rivista Nature, arriva dopo una lunga indagine effettuata da un gruppo di ricercatori guidato dal paleontologo Nizar Ibrahim e rivoluziona le nostre conoscenze sull’evoluzione dei dinosauri.

Le ricerche più recenti sui dinosauri suggerivano infatti che questi animali vivessero sulla terraferma e l’ipotesi che alcuni di loro potessero nuotare era stata scartata già da diversi decenni.

Esaminando i reperti fossili di Spinosaurus aegyptiacus ritrovati in Marocco i ricercatori hanno dimostrato che la coda di cui era dotato il dinosauro non gli permetteva solo di muoversi a riva ma anche di rimanere a lungo sott’acqua e di nuotare.

Lo spinosauro acquatico, vissuto circa 100 milioni di anni fa, era un predatore di dimensioni notevoli, lungo ben 15 metri per ben 7 tonnellate di peso.

Questo gigantesco dinosauro era dotato di una sorta di cresta sul dorso e di una lunga coda, unica nel suo genere: la coda era infatti organo grande e flessibile, costituita da vertebre e spine laterali, simile alla pinna di un pesce.

Sulla base della struttura anatomica della coda, i ricercatori hanno simulato i possibili movimenti e calcolato la forza propulsiva generata da un organo simile.

Secondo i risultati della ricerca è certo che lo spinosauro vivesse in un ambiente acquatico o semi-acquatico e non solo terrestre.

Le prove sarebbero inequivocabili e coerenti le abitudini alimentari documentate per questo dinosauro, che si nutriva di pesci.

La scoperta ribalta dunque ciò che si credeva rispetto a dinosauri: oltre a esemplari terrestri e capaci di volare, alcuni sapevano anche nuotare e vivevano in ambienti acquatici.

Fonti di riferimento: Nature/National Geographic

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