Riserve Unesco: 3 siti naturalistici italiani diventano Patrimonio dell’Umanità

L'Appennino Tosco-Emiliano, il Delta del Po (sul confine tra Veneto e Emilia Romagna) e il sito Alpi Ledrensi e Judicaria sono state iscritte nell'importante network mondiale delle riserve patrimonio dell'Umanità

Riserve Unesco: tre nuovi siti italiani naturalistici sono stati iscritti nell’importante network mondiale delle riserve patrimonio dell’Umanità.

Il Consiglio di coordinamento internazionale del programma #Mab (Man and Biosphere) ha infatti registrato nella lista delle Riserve di Biosfera considerate uniche al mondo 2 siti a carattere inter-regionale, l’Appennino Tosco-Emiliano e il Delta del Po (sul confine tra Veneto e Emilia Romagna), e il sito Alpi Ledrensi e Judicaria (che va dalle Dolomiti di Brenta al Lago di Garda in Provincia di Trento).

Con queste nuove iscrizioni, l’Italia arriva a 13 riserve presenti nella Lista dell’Unesco: una notizia che giunge dopo 10 anni di assenza del nostro Paese in questo settore internazionale, anche se qualcosa si è mosso negli ultimi tempi con 5 riserve iscritte negli ultimi 3 anni in aggiunta alle 6 già presenti che hanno rinnovato il proprio impegno estendendo il proprio territorio.

È la prima volta, in quarant’anni, che l’Italia ottiene un risultato così importante a livello internazionale in ambito ambientale. L’Unesco, iscrivendo 3 nuovi siti nella Lista delle eccellenze naturalistiche evidenzia la straordinaria biodiversità e ricchezza di paesaggi del nostro paese e, al tempo stesso, riconosce la capacità delle comunità locali di saper trovare il giusto equilibrio fra uomo e natura, valorizzando l’insieme delle risorse umane, naturali, culturali, paesaggistiche e produttive presenti sul territorio“, dichiara il Ministro dell’Ambiente Gianluca Galletti.

elenco unesco

Esempi di sviluppo sostenibile, questi siti naturalistici hanno dalla loro il fatto di saper offrire a tutto il mondo “l’esemplarità di un percorso di crescita economica e turistica rispettosa dell’ecosistema e della biodiversità“.

Le tre candidature erano state presentate all’Unesco il 30 settembre scorso dopo un lungo negoziato. In precedenza i siti Delta del Po e Alpi Ledrensi e Judicaria avevano ricevuto dalla agenzia dell’Onu una valutazione non pienamente favorevole ed erano state rinviate. I nuovi dossier di candidatura, con l’aggiunta del sito dell’Appennino Tosco-Emiliano, hanno ottenuto ora dall’Unesco un voto unanime favorevole.

Germana Carillo

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