Per la prima volta una mappa mostrerà il mondo sotterraneo dei funghi

Un'organizzazione no profit ha intrapreso una missione per mappare i funghi che vivono sotto terra e provare a salvare la biodiversità

Un’organizzazione no profit ha intrapreso una missione per mappare i funghi che vivono sotto terra e provare a salvare la biodiversità

Procede il progetto Wood Wide Web per realizzare una “mappa” di tutti i funghi presenti nel sottosuolo: la Society for the Protection of Underground Networks (SPUN) ha annunciato ieri di aver ricevuto la più grande donazione mai realizzata per aiutare a mappare e proteggere le reti sotterranee di forme fungine, che aiutano a immagazzinare carbonio e a trasportare i nutrienti attraverso il suolo. Secondo gli organizzatori del progetto, è essenziale comprendere le reti fungine sotterranee ai nostri sforzi per proteggere il suolo, da cui dipende la vita, prima che sia troppo tardi.

Le reti fungine sono di vitale importanza per la sopravvivenza di alberi e piante: attraverso una vera e propria “rete” i funghi permettono ai vegetali di condividere i nutrienti e di sopravvivere in modo simbiotico. La rete, finora poco studiata, è veramente enorme: si estende per ben 450 quadrilioni di chilometri (circa 280 quadrilioni di miglia), metà della larghezza della galassia della Via Lattea – un’evidenza di quanto sia capillare il ruolo svolto. Purtroppo però, come moltissimi altri habitat naturali, anche la rete fungina è minacciata dalle attività umane: agricoltura intensiva, utilizzo di fertilizzanti e pesticidi, deforestazione e urbanizzazione sono le principali cause di questo disastro ecologico. Inoltre, più della metà degli interventi di tutela del suolo e della biodiversità non tengono conto dell’importanza della vita nel sottosuolo e non fanno nulla per proteggere la rete fungina.

La scienza si sta rendendo conto solo ora della preziosità nascosta nel sottosuolo e del ruolo importantissimo della rete fungina per il contenimento del cambiamento climatico: i funghi, infatti, possono assorbire e trattenere diossido di carbonio, sottraendolo all’atmosfera, e al contempo sostenere la crescita delle piante.

Proprio sotto i nostri piedi si trova un prezioso alleato nella mitigazione dei cambiamenti climatici: vaste reti fungine nascoste – ha affermato nel comunicato stampa Jeremy Grantham, un attivista che ha impegnato il 98% del suo patrimonio netto per combattere la crisi climatica. – Miliardi di tonnellate di anidride carbonica fluiscono ogni anno dalle piante alle reti fungine. Eppure, questi pozzi di carbonio sono poco conosciuti. Lavorando per mappare e sfruttare questa risorsa minacciata ma vitale per la vita sulla terra, la Società per la protezione delle reti sotterranee sta aprendo la strada a un nuovo capitolo nella conservazione globale.

Per conoscere la biodiversità fungina, SPUN ha iniziato un prelevamento di 10.000 campioni provenienti da diversi ecosistemi – come la tundra canadese, l’altopiano messicano, il Marocco, il Sahara occidentale, il deserto israeliano del Negev, le steppe del Kazakistan, le praterie del Tibet e la taiga russa – a partire dall’aprile del 2022. Dopo aver completato la mappatura, si procederà con la verifica degli ecosistemi più fragili e con l’attuazione di piani per provare a salvarli.

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Fonti: BBC / The Guardian

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