L’inquinamento atmosferico sta cambiando il profumo dei fiori (e gli impollinatori non li riconoscono più)

Una nuova ricerca ha messo in luce il fatto che molti fiori sono ricoperti da un inquinante che maschera il loro profumo, confondendo gli insetti

Secondo una nuova ricerca le sostanze chimiche presenti nell’aria dei comuni combustibili fossili interferiscono con il processo di impollinazione, al punto da modificare l’odore dei fiori. E se questo può avere un impatto minimo su di noi, l’effetto sugli insetti – che non riescono più a individuare i fiori su cui atterrare, soprattutto di notte – è ben più preoccupante.

Il ricercatore Jeff Riffell ha spiegato che l’inquinamento prodotto dall’attività umana sta alterando la composizione chimica dei segnali odorosi critici, alterandola a tal punto che gli impollinatori non possono più riconoscerla e rispondervi.

Riffell e altri scienziati dell’Università di Washington, che hanno pubblicato i loro risultati sulla rivista Science, hanno scoperto che i radicali nitrati, noti come NO3, sono alla base di questo fenomeno di mascheramento del profumo.

Come si è svolta la ricerca

Per arrivare a queste conclusioni, hanno fatto un esperimento con le falene, che secondo Riffell hanno un super fiuto simile a quello dei cani, per vedere se gli esseri alati potevano localizzare certi fiori usando il loro forte senso dell’olfatto.

Una delle due razze di falene è risultata meno accurata del 50%, mentre l’altra non è riuscita a trovare la fonte del fiore quando è stata testata in un ambiente urbano notturno. Questo perché l’NO3 riduce davvero la “portata” di un fiore, ossia la distanza che il suo profumo può percorrere per attirare un impollinatore prima di essere scomposto e non rilevabile.

Tuttavia le statistiche diurne non erano così gravi, poiché il team di ricerca ritiene che la luce del sole possa ridurre i poteri dell’NO3. In ogni caso si teme che gli impollinatori, come le falene, non siano più in grado di svolgere i loro compiti nell’ecosistema.

Riffell ha osservato che circa il 75% delle oltre 240.000 piante da fiore documentate necessitano dell’intervento degli insetti e che circa 70 specie di impollinatori sono minacciate o in pericolo. Lo studio potrebbe servire appunto ad altri per studiare l’impatto delle sostanze inquinanti sulle interazioni tra piante e impollinatori e per arrivare davvero ai meccanismi sottostanti.

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Fonte: Science

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