Alberi che si “abbracciano”: quando i rami si fondono (diventando un’unica pianta)

Da due piante separate è possibile crearne una: basta fissare con corde alcuni rami giovani e attendere che si fondano attraverso l’inosculazione

Nel mondo del giardinaggio, una pratica estetica e affascinante coinvolge i platani, soprattutto durante l’inverno dopo la potatura. I giardinieri lasciano intatti alcuni rami giovani, consentendo a due di essi, provenienti da alberi diversi, di intrecciarsi tra loro.

Questo processo viene poi fissato con corde o nastri e lasciato così per tutto l’anno. L’anno successivo, la corda viene sostituita per evitare danni agli alberi, e il processo viene ripetuto fino a quando, dopo alcuni anni, i rami si fondono, diventando un’unica struttura. Questo risultato è ottenuto grazie a un processo biologico chiamato inosculazione.

L’inosculazione facilita la fusione di due rami entrati in contatto tra loro. Generalmente questa avviene su rami giovani, anche se può accadere con rami più vecchi o direttamente con il fusto, a patto che il contatto persista a lungo. Il processo inizia con lo sfregamento dei rami uno contro l’altro, spesso causato dal vento.

Questo sfregamento provoca un effetto abrasivo sulla corteccia, esponendo il tessuto sotto di essa, composto da cellule embrionali responsabili della crescita del ramo o del tronco in larghezza.

Quando il tessuto di due rami diversi entra in contatto, le cellule embrionali si fondono, formando un unico strato continuo che circonda entrambi i rami. Da quel momento in poi, ogni crescita successiva forma un nuovo anello di tronco che abbraccia entrambi i rami, fondendoli in modo permanente.

La tecnica dell’innesto segue lo stesso principio

Anche se la fusione spontanea dei rami è più comune nelle piante selvatiche, i giardinieri possono facilitare il processo intrecciando i rami dei platani. Questo non solo crea opere d’arte paesaggistica spettacolari, ma può anche essere utilizzato con successo su altre specie di alberi.

La tecnica dell’innesto, che segue lo stesso principio, consente agli alberi di crescere insieme, producendo rami con differenti tipi di frutti o creando combinazioni insolite di specie. Inoltre, in alcuni casi, è possibile ottenere inosculazioni interspecifiche, consentendo la fusione tra rami di specie diverse.

Ma con quali piante si può mettere in atto questa tecnica? Molti degli alberi della famiglia delle Rosacee, come il melo, il pesco, il pero, il susino o il mandorlo, sono relativamente facili da inosculare. Si può trovare anche nel pioppo, nel nocciolo, nel faggio, nel castagno, nel corniolo, nell’olmo, negli aceri, nel ficus, nei salici o nei maggiociondoli.

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