Improvvisa moria di pesci a Sabaudia, a due giorni dal rogo tossico di Pomezia (FOTO e VIDEO)

Morte a Sabaudia: Domenica mattina a Torre Paola, e in particolare nel canale romano che collega il mare al lago, al confine tra Sabaudia e San Felice Circeo, pesci di diverse specie sono stati ritrovati morti per cause ancora da accertare, ma di certo non naturali

Morte a Sabaudia: Domenica mattina a Torre Paola, e in particolare nel canale romano che collega il mare al lago, al confine tra Sabaudia e San Felice Circeo, pesci di diverse specie sono stati ritrovati morti per cause ancora da accertare, ma di certo non naturali.

Anguille, cernie, persino meduse: tutti morti, e quelli ancora vivi in agonia, probabilmente destinati alla stessa fine. Un disastro ecologico improvviso, attualmente senza spiegazione. Le indagini, comunque, sono in corso.

“Sono stanco di assistere all’ennesimo disastro ambientale scrive Andrea Bazuro, Amministratore delegato della Proprietà Scalfati, Azienda Vallicola del Lago di Paola – Stamattina un’onda di veleno ha travolto ogni forma di vita presente nei canali di collegamento tra il lago e il mare. È morto tutto, anche le meduse. Per fortuna sembra che nel lago sia tutto ok. Abbiamo campionato l’acqua e varie specie di pesci morti, anche cernie. Faremo le analisi e denunceremo alle autorità competenti. La considerazione che traggo è che meritiamo di estinguerci.

Le foto e i video postati da Bazuro parlano chiaro e mostrano una situazione desolante, in una zona già colpita dalla nube tossica causata dall’incendio di Pomezia, i cui effetti sono ancora tangibili. Non ci sono per ora evidenze di collegamento tra l’incidente e le misteriose morti, ma di certo una coincidenza strana e, supponiamo, da verificare.

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È anche vero, comunque, che il vicino lago di Paola è particolarmente inquinato e oggetto da tempo di indagini per questo. La stessa proprietà Scalfati aveva commissionato uno studio all’inizio dell’anno in corso, che ha dimostrato una situazione critica dovuta a diverse cause, tra cui figurano fattori esterni come scarichi fognari, alcuni relativi ad immobili non allacciati alla fognatura comunale, e apporti da fonti agro-zootecniche.

Certo è che in questo caso si parla di un disastro apparentemente improvviso: i pesci appaiono colpiti da avvelenamento avvenuto nel giro di poche ore/giorni.

Per approfondimenti sullo stato dei mari, leggi anche:

Sono in corso le analisi dell’Arpa che ci auguriamo ci diano presto delle spiegazioni.

Roberta De Carolis

Foto e Video: Andrea Bazuro, via Facebook

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