Inquinamento degli oceani: microplastiche anche nelle feci del plancton

Le feci del plancton sono piene di plastica. Se la minaccia inquinamento finora sembrava grande, adesso lo è ancora di più. La plastica ha raggiunto anche il mondo dell'infinitamente piccolo secondo una nuova ricerca, che mostra come gli oceani siano di fronte a una nuova grave minaccia

Le feci del plancton sono piene di plastica. Se la minaccia inquinamento finora sembrava grande, adesso lo è ancora di più. La plastica ha raggiunto anche il mondo dell’infinitamente piccolo secondo una nuova ricerca, che mostra come gli oceani siano di fronte a una nuova grave minaccia.

Gli effetti nocivi dell’inquinamento legato alla plastica negli oceani non sono una novità ma c’è un nuovo rischio dietro l’angolo, emerso solo di recente. Il plancton, alla base della catena alimentare degli animali marini, suo malgrado sta contribuendo alla loro scomparsa.

A preoccuparci dunque non è solo quello che vediamo ma soprattutto quello non riusciamo a vedere. Il nuovo studio condotto dagli scienziati della Exeter University e pubblicato sulla rivista Environmental Science and Technology ha scoperto delle palline microscopiche di plastica all’interno delle feci del plancton. Queste minuscole creature ingeriscono le microplastiche, espellendole in un secondo momento.

A causa del loro peso, le feci si inabissano molto lentamente e finiscono per essere ingerite anche da altri pesci, causando non pochi problemi all’intero ecosistema.

I ricercatori hanno scoperto che le piccole creature marine note con il nome di zooplancton ingeriscono le microplastiche, ossia detriti di plastica più piccoli di un mm. Questo materiale viene poi rilasciato nelle feci.

plankton

In un ambiente marino sano, queste ultime favoriscono il trasporto del carbonio e delle sostanze nutritive in acque più profonde, fornendo il cibo per gli altri animali. Così non accade invece nei nostri mari visto che il plancton mangia le microplastiche.

“L’entità del cambiamento osservato qui è preoccupante. Crediamo che l’impatto della contaminazione della plastica nell’oceano meriti un’indagine più dettagliata e il team ora spera di portare avanti i lavori in un ambiente naturaleha detto il responsabile del progetto Matthew Cole.

Tantissimi organismi marini, tra cui pesci, tartarughe, uccelli marini, invertebrati, e zooplancton, ingeriscono i detriti di plastica. Secondo precedenti ricerche vi sarebbero miliardi di frammenti che galleggiano nel mare. Basti pensare che sono state trovate microplastiche nel tratto intestinale di un quarto del pesce e di un terzo dei frutti di mare venduti nei mercati americani e indonesiani.

Continuando di questo passo, davvero nel 2050 nei nostri mari ci saranno più plastica che pesci.

Francesca Mancuso

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