La Spagna vuole vietare alcuni voli brevi per ridurre le emissioni (ma è ancora troppo poco)

La Spagna propone di vietare i voli a corto raggio nel Paese ma la misura sta facendo molto discutere. La proposta mira infatti a promuovere viaggi più sostenibili, ma gli ambientalisti e gli ingegneri aeronautici sollevano dubbi sulla sua reale efficacia nel ridurre le emissioni

L’aereo, oltre che il più sicuro, è anche il mezzo di trasporto più inquinante e il dibattito sull’impatto ambientale dei voli è sempre aperto un po’ in tutto il mondo. A tornare su questo argomento, con una proposta che sta facendo discutere, è la Spagna che ha recentemente lanciato l’idea di una misura utile ad abbattere le emissioni dannose nel Paese.

Il Partito Socialista spagnolo (PSOE) e il partito di estrema sinistra Sumar hanno raggiunto un accordo per formare un nuovo governo di coalizione progressista, e tra le misure proposte c’è il divieto dei voli a corto raggio ogni qual volta esista un’alternativa in treno che impiega meno di 2 ore e mezza. L’obiettivo principale di questa iniziativa è ovviamente ridurre le emissioni dei voli nazionali e promuovere viaggi più sostenibili, rientrando così nel piano d’azione sul clima della Spagna per il 2050.

Questa proposta potrebbe influire sui voli da città come Alicante, Barcellona, Siviglia e Valencia a Madrid. Tuttavia, i voli che utilizzano la capitale come hub per le rotte internazionali non verrebbero interessati dal divieto.

Ma in che modo un divieto di voli a corto raggio potrebbe aiutare l’ambiente? Secondo uno studio, pubblicato da Ecologistas en Acción, l’eliminazione dei voli brevi laddove esista un’alternativa ferroviaria fino a quattro ore potrebbe portare ad un risparmio fino a 300.000 tonnellate di CO2 e 50.000 voli all’anno.

La confederazione dei gruppi ambientalisti ha persino proposto 11 rotte aeree che potrebbero essere facilmente sostituite da viaggi in treno, riducendo di quasi il 10% le emissioni di CO2 della Spagna derivanti dall’aviazione nazionale.

Tuttavia, la proposta del governo spagnolo sembra essere più debole, concentrandosi solo sui viaggi che possono essere effettuati in treno in meno di 2 ore e mezza e non applicando il divieto ai voli in coincidenza con gli aeroporti hub. Scelte che, secondo gli ambientalisti, rischiano di far rimanere questa proposta “puramente simbolica” nella pratica. Di fatto, quindi, non efficace.

Contrari sono anche gli ingegneri aeronautici della Spagna che hanno affermato che il divieto di voli brevi, come contenuto nell’accordo governativo, ridurrebbe le emissioni di CO2 del Paese solo dello 0,1% “nella migliore delle ipotesi”.

Inoltre, ritengono che questa proposta:

scoraggerà gli investimenti nelle nuove tecnologie, elettrico-idrogeno, che hanno il loro banco di prova proprio nei voli a breve distanza.

A loro dire, la soluzione sarebbe quella di favorire la produzione di carburanti sostenibili per gli aerei e abbassarne il prezzo per promuovere la riduzione delle emissioni.

Insomma, sulla proposta della Spagna di vietare i voli brevi quando esiste un’alternativa ferroviaria, c’è bisogno di fare maggiore chiarezza in particolare sulla reale validità ed efficacia, considerando l’impatto complessivo sull’ambiente e sui trasporti nel Paese.

Tra l’altro, scegliere il treno piuttosto che l’aereo non sempre è possibile (o pratico) in Spagna. La sostituzione dei voli a corto raggio con i treni può risultare complessa, ad esempio, per i viaggi internazionali da Valencia all’aeroporto Barajas di Madrid, che richiederebbero un trasferimento da un treno ad alta velocità alla stazione centrale di Madrid e successivamente a un servizio regionale.

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Fonti: EuronewsLa Vanguardia

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