L’imprenditore che pianta alberi nelle cave di marmo dismesse su suggerimento di DiCaprio

L'imprenditore Gualtiero Vanelli ha piantato alberi in cava su consiglio di Leonardo Di Caprio, convinto che l'escavazione sostenibile sia possibile.

Parlare di estrazione di marmo ed ecologia può sembrare contraddittorio considerato che lo sfruttamento delle cave, purtroppo, comporta gravi danni all’ambiente, ma secondo il famoso imprenditore del marmo Gualtiero Vanelli, un altro tipo di escavazione, più sostenibile, è possibile.

Lo ha affermato in un’intervista rilasciata a “Il Tirreno“, sottolineando quanto sia importante anche in questo ambito adottare una nuova prospettiva ecologica. Dal canto suo ci prova continuamente e su suggerimento di Leonardo Di Caprio, ha persino piantato alberi nelle cave dismesse.

Perché i tempi sono cambiati e con essi la sensibilità ambientale, di cui gli imprenditori come lui devono tenere conto.

E a proposito di Di Caprio, svela di conoscerlo da molti anni grazie a un amico comune di Los Angeles, e di aver contribuito alle sue campagne ambientaliste con numerose opere d’arte: dall’Orso al pianoforte in marmo tigrato fino alla famosa scultura in purissimo marmo di Carrara “Once upon a time”, concepita per la quarta edizione della serata di gala annuale a cura della Leonardo DiCaprio Foundation. Opere che vengono poi date all’asta per raccogliere denaro da destinare all’ambiente.

Statua in marmo

Fino alla geniale idea, pensata insieme, di piantare alberi nelle cave non più utilizzabili per l’estrazione. Impresa portata avanti dall’imprenditore per ben 2 anni, ora in standby per una serie di problemi di coltivazione, ma sicuramente destinata a riprendere presto.

E per quanto riguarda la chiusura completa delle cave, Vanelli afferma di essere contrario e di sostenere semmai un modo nuovo di estrarre il marmo, adottando un approccio meno predatorio e più sensibile nei confronti delle montagne, che non vanno considerate come semplici bacini estrattivi da sfruttare ma rispettate nella loro complessità.

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Laura De Rosa

Photo Credit: Il Tirreno

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