Ilva: la Corte europea condanna l’Italia per non aver protetto i cittadini dall’inquinamento

La Corte Europea per i diritti umani condanna l'Italia perché non ha protetto i cittadini di Taranto dalle emissioni nocive dell'ex Ilva. I ricorsi erano stati presentati nel 2013 e nel 2015.

La Corte Europea per i diritti umani condanna l’Italia perché non ha protetto i cittadini di Taranto dalle emissioni nocive dell’ex Ilva. I ricorsi erano stati presentati nel 2013 e nel 2015.

Lo Stato italiano dovrà versare un risarcimento per danni morali di 5mila euro a ciascuna delle 161 persone che avevano presentato denuncia negli anni scorsi.

Infarti, tumori, rischi neurologici sui bambini, ciò che è successo a Taranto è tristemente noto alle cronache, ma adesso finalmente la sentenza è arrivata, anche se rimane una magra consolazione per chi per colpa dei veleni dell’ex Ilva si è ammalato o ha perso i propri cari.

Si legge: la Corte europea dei diritti dell’uomo, organo legato al Consiglio d’Europa, condanna l’Italia per non avere protetto alcuni cittadini di Taranto che vivono nelle aree colpite dalle emissioni tossiche dell’impianto dell’ex Ilva.

Secondo i giudici c’è stata la violazione dell’articolo 8 della Convenzione europea sui diritti umani, che difende il diritto al rispetto della vita privata e alla vita familiare e dell’articolo 13, che riguarda, invece, un “rimedio efficace”.

Le polveri sottili e l’inquinamento ambientale hanno messo in pericolo la vita dei cittadini e per la Corte europea, lo Stato non avrebbe preso tutte le misure necessarie per proteggerli.

Dicevamo una magra consolazione perché ad oggi non c’è in atto una bonifica del territorio. Un sito che nel dossier del ministero della Salute era definito come ‘emergenza’. Mortalità in aumento, patologie respiratorie del sistema circolatorio e tanto altro. Ecco perché da tempo, a più riprese, ci siamo battuti per la dismissione di una fabbrica di veleni a pochi passi da case, campi da calcio e scuole.

Purtroppo più che la bonifica, era arrivato il decreto Salva-Ilva. Ma la Corte adesso non solo chiede un piano anti-inquinamento, ma censura i decreti che avevano garantito l’immunità penale. L’ex Ilva è stata acquistata dall’Arcelor Mittal, adesso la società dovrà prendere atto di questa nuova condanna.

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Dominella Trunfio

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