Icon of the Seas, la mostruosa nave da crociera più grande del mondo è salpata (con un enorme carico di preoccupazioni e critiche)

Salpa Icon of the Seas: la nuova scintillante nave da crociera più grande (e impattante) al mondo ha fatto il suo debutto ufficiale nelle acque di Miami

365 metri per quasi 260mila tonnellate: come promesso, la Icon of the Seas – la più grande nave da crociera al mondo – è salpata da Miami per una crociera di una settimana. Con sopra circa 5.610 passeggeri e 2.350 membri dell’equipaggio. Ora sta a voi scegliere: è una vacanza da sogno o uno scenario da incubo?

Presentata l’anno scorso che era uscita fresca fresca e colorata dai cantieri finlandesi, la Icon of the Seas di madre Royal Caribbean International è grande cinque volte il Titanic (è alta venti piani, ha 28 tipi di cabine diverse e la cabina meno costosa è la Interior Plus che vai su 3.600 dollari circa a settimana), ha sopra tre campi di calcio e 7 piscine di cui una a sfioro, 9 vasche idromassaggio e una quarantina tra bar e ristoranti, simulatori di surf e scivoli d’acqua, il più grande parco acquatico sul mare e, udite udite, l’AquaDome Area (foto sotto) con anfiteatro da dove osservare l’oceano come davanti a un maxischermo cinematografico.

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Non è un caso, quindi, che già sia finita da tempo nel mirino degli ambientalisti, nonostante la compagnia (che di certo non è estranea a stabilire simili record: la Royal Caribbean ha infatti lanciato sul mercato diverse navi “più grandi del mondo”, in particolare la Oasis of the Seas nel 2009, che fece impallidire tutte le altre) si sforzi a presentarla come “nave di ultima generazione“, pensata per ridurre l’impatto ambientale. Addirittura!

Royal Caribbean International

L’AquaDome Area ©Royal Caribbean International

Il presidente della Royal Caribbean, Jason Liberty, ha detto che si trattava della “nave più grande e più cattiva del pianeta”, anche se è diventata presto nota sui social media come “lasagna umana” . E che sia cattiva non abbiamo dubbi.

Il varo dell’enorme nave in Florida, una delle tante delle stesse dimensioni o più grandi che potrebbero essere costruite nei prossimi anni, ha infatti focalizzato nuovamente l’attenzione sull’impatto del turismo crocieristico.

I consumi e le emissioni da record della Icon of the Seas

Vari studi condotti da organizzazioni ambientaliste, confrontando l’impronta di carbonio di una vacanza di una settimana in una crociera europea con quella di prendere un volo e soggiornare in un hotel, hanno concluso che una nave da crociera simile consuma otto volte più emissioni di carbonio:

Dalla Royal Caribbean ci tengono a sottolineare il fatto che la Icon of the Seas funzioni con gas naturale liquefatto (GNL), descrivendolo come il “carburante marino a combustione più pulita”. Tuttavia, Bryan Comer, direttore del programma marittimo dell’International Council on Clean Transportation, afferma che l’uso di tale carburante dimostra che l’industria “investe in false soluzioni climatiche”.

Siamo, è chiaro, di fronte a un eclatante caso di greenwashing, insomma.

Stanno raddoppiando gli sforzi definendo il GNL un carburante verde quando il motore emette dal 70 all’80% in più di emissioni di gas serra per viaggio rispetto a quando utilizza il normale carburante marino, ha affermato. Icon ha i serbatoi di GNL più grandi mai installati su una nave. È greenwashing”.

L’utilizzo del GNL anziché di altri combustibili marini riduce di un quarto le emissioni di anidride carbonica. Ma una nave da crociera che utilizza GNL emette complessivamente più emissioni di gas serra, a causa di qualcosa chiamato “scivolo di metano”, chiarisce ancora Comer. È qui che parte del gas non viene bruciato, provocando emissioni di metano, un gas climatico molto più potente del biossido di carbonio. Il metano intrappola circa 80 volte più calore della CO 2 nei 20 anni successivi al suo rilascio nell’atmosfera.

Le navi dovrebbero utilizzare celle a combustibile e idrogeno rinnovabile o metanolo, che emettono meno gas serra, conclude.

In più, Icon è stata costruita per ospitare celle a combustibile, che producono elettricità senza combustione, da utilizzare per alimentare gli ascensori, ma le batterie non sono state installate a causa di un problema con i fornitori. E non solo: la grande nave è stata costruita anche per funzionare con l’elettricità fornita dalla riva quando è ormeggiata, un’alternativa più pulita al funzionamento di generatori altamente inquinanti.

Resta, dunque, un’amara considerazione: costruendo queste meganavi e utilizzando il GNL, l’industria delle crociere si sta muovendo nella direzione sbagliata. Navi sempre più grandi richiedono infrastrutture nei porti sempre più performanti, mentre nella realta continuano a distruggere le barriere coralline e gli ecosistemi di tutto il mondo.

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