Himalaya: i ghiacciai si stanno sciogliendo più lentamente del previsto

I ghiacciai dell'Himalaya si stanno sciogliendo più lentamente del previsto. Lo rivela uno studio dell'Università del Colorado

Himalaya. Finalmente una buona notizia. I ghiacciai della catena montuosa si stanno sciogliendo più lentamente del previsto. Ad annunciarlo sono stati i ricercatori dell’University of Colorado, Boulder perché i ghiacciai e le calotte di ghiaccio al di fuori delle regioni della Groenlandia e dell’Antartide stanno emettendo circa 150 miliardi di tonnellate di nuovo ghiaccio ogni anno.

John Wahr e i colleghi hanno utilizzato i dati provenienti dai satelliti gemelli GRACE per misurare la quantità totale di acqua persa dai ghiacciai in tutto il mondo e le lastre di ghiaccio – ad eccezione della Groenlandia e l’Antartide – tra il 2003 e il 2010.

I primi risultati ovviamente hanno restituito, in generale, un bilancio negativo in termini di perdita dei ghiacciai, spariti ad una velocità di 148 gigatonnellate per anno nel periodo compreso tra gennaio 2003 e dicembre 2010, contribuendo ad un innalzamento del livello del mare di 0,41 millimetri l’anno. Diverso invece il caso dei ghiacciai himalayani. Secondo i dati ottenuti dagli esperti dell’Università del Colorado, quasi nulla è stato perso dalle alte montagne dell’Asia meridionale. I ghiacciai in questa regione sono particolarmente importanti, anche perché numerose sono le persone che da essi dipendono per il proprio sostentamento.

Le alte montagne dell’Asia, in particolare, hanno mostrano una perdita di massa di soli 4 ± 20 miliardi di tonnellate all’anno per 2003-2010, rispetto ai 47-55 miliardi di tonnellate all’anno delle stime precedentemente pubblicate.

Questa è la prima volta che qualcuno ha guardato alla perdita di massa di tutti i ghiacciai della Terra e delle calotte di ghiaccio con GRACE“, ha detto Wahr. “La Terra sta perdendo una quantità incredibile di ghiaccio negli oceani ogni anno, e questi nuovi risultati ci aiuteranno a rispondere a domande importanti sia in termini di aumento del mare sia sul modo in cui le regioni fredde del pianeta stiano rispondendo al cambiamento globale.

In prospettiva futura, il glaciologo Jonathan Bamber ha detto al Guardian: “Le proiezioni per l’innalzamento del livello del mare entro il 2100 non cambieranno di molto, diciamo 5 centimetri o giù di lì, quindi stiamo parlando di una modifica molto piccola”.

Notizie incoraggianti, se possiamo riferisci ancora in termini positivi alle conseguenze legate ai cambiamenti climatici. Precedenti studi hanno annunciato prospettive meno incoraggianti, secondo cui il livello del mare potrebbe salire di ben 2 metri entro il 2100.

La ricerca è stata pubblicata su Nature.

Francesca Mancuso

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