Glitter vietati, quali sono i prodotti “sbrilluccicanti” che non troveremo più in commercio

Dal 15 ottobre scorso non potranno più essere commercializzate merci che contengono i glitter liberi, ossia quelli che si disperdono nell’ambiente

Tutti i prodotti con glitter e microplastiche rilasciati durante l’uso nei cosmetici e in altre categorie di prodotti saranno gradualmente eliminati: così, dal 15 ottobre scorso, sono in vigore in Europa le nuove norme che vieteranno la vendita di glitter sfusi, di microplastiche e di prodotti ai quali queste ultime vengono aggiunte appositamente.

Obbiettivo della Commissione europea è quello di ridurre del 30% l’inquinamento entro il 2030 e comincia con questo provvedimento che andrà innanzitutto a colpire quelle “aggiunte intenzionalmente”.

Ne abbiamo parlato qui: Guerra ai glitter nei cosmetici, arriva lo stop dell’Unione europea alle microplastiche aggiunte nei prodotti

Non è un caso, dunque, che si parta proprio dai glitter e da quei “prodotti contenenti microplastiche aggiunte intenzionalmente e che liberano microplastiche quando utilizzati”, dove per microplastiche si intendono tutte le particelle di polimeri sintetici inferiori a cinque millimetri che siano organiche, insolubili e resistenti alla degradazione.

Perché eliminare i glitter?

Perché sono  nocivi! I glitter, in particolare, sono formati da lamine di alluminio, diossido di titanio, ossido di ferro, ossicloruro di bismuto e altri ossidi e metalli. Inoltre, per renderli colorati e brillanti, vengono dipinti con colori iridescenti e, per realizzarli, si mettono fogli sottilissimi di pellicole di plastica e di fogli di alluminio in ambienti privi d’aria. L’alluminio viene riscaldato e in parte evapora e in parte si deposita sulle pellicole di plastica. Da lì, viene creato un strato sottile e luccicante che potrà essere sminuzzato per dare l’effetto iridescente ai cosmetici o a giocattoli che noi ben conosciamo.

Dove si trovano i glitter?

In particolare, il divieto riguarda:

  • glitter sfusi e microsfere
  • il materiale granulare per le superfici sportive artificiali, come i rivestimenti dei campi di calcetto o parchi-giochi dei bambini
  • i cosmetici, da quelli per l’esfoliazione (micrograni) a quelli per l’ottenimento di una specifica consistenza, fragranza o colore
  • detergenti, ammorbidenti per tessuti
  • fertilizzanti e prodotti fitosanitari
  • giocattoli
  • medicinali e dispositivi medici

Detto ciò, nell’uso comune, i glitter si trovano in diversi oggetti, come giocattoli, cartoleria, detersivi e ammorbidenti. Ecco dove:

  • alcuni tipi di smalti
  • rossetti e ombretti iridescenti ad alto contenuto di glitter
  • giocattoli in plastica appiccicosa
  • alcuni tipi di abiti
  • alcuni tipi di candele colorate
  • ammorbidenti profumati e detersivi

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Fonte: European Commission

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