Giornata dei Fiumi: siccità, alluvioni, inquinamento e abusivismo, ecco come siamo arrivati a distruggere i nostri corsi d’acqua (e la vita stessa)

Domenica 25 settembre si celebra la Giornata mondiale dei Fiumi e mai come in questo periodo, dopo la peggiore siccità attraversata dal Paese negli ultimi 70 anni, la situazione in cui versa la nostra Italia è terribile ma la colpa non è solo del cambiamento climatico

Dopo una devastante siccità che ha stravolto l’aspetto del nostro paesaggio e l’economia del nostro Paese ora facciamo i conti con le alluvioni. E, adesso che stiamo passando da una emergenza all’altra, la Giornata mondiale dei Fiumi del 25 settembre ci ricorda perché dovremmo avere tutti una maggiore cura dei nostri corsi d’acqua.

Agli scatti satellitari del Po, il nostro grande fiume che ormai non esiste praticamente più, sono seguite le tragiche immagini dalle Marche dove 11 persone hanno perso la vita durante la violenta inondazione verificatasi nei giorni scorsi.

Nelle Marche in due ore sono caduti 420 ml di pioggia e i fiumi, proprio per via della siccità, sono straripati, ricoprendo la città di fango e spezzando vite. Ma dall’inizio dell’anno in tutta l’Italia si sono verificate già 62 alluvioni.

Sebbene la Penisola sia nell’occhio del ciclone, flagellata da eventi climatici estremi, il Piano nazionale di adattamento alla crisi climatica è fermo al 2018 in Italia.

È uno scenario inquietante nel quale non possiamo puntare il dito solamente contro il cambiamento, o meglio la modifica, del nostro clima. Per quanto alla base della crisi climatica vi siano sempre le attività antropiche più nere, anche altri interventi “passati in secondo piano” hanno dato un’enorme spinta a questo processo distruttivo.

Basti pensare all’esorbitante consumo di suolo con cui stiamo divorando la Terra o proprio alla cattiva gestione delle risorse idriche. Piuttosto che proteggere i fiumi, fonte di vita, li stiamo avvelenando con ogni mezzo a nostra disposizione.

Quasi la metà di tutti i fiumi del mondo risultano inquinati da farmaci, sostanze chimiche e rifiuti di ogni genere, mentre in alcuni corsi d’acqua, come nel Rio Motagua in Guatemala, vi è più plastica che altro.

Tanti facce tra loro molto diverse ma che si stanno rivelando molto più che una goccia capace di far traboccare il vaso del Pianeta. Il vaso si sta frantumando da tempo. Adesso ne stiamo raccogliendo i cocci e le schegge. Per questo dovremmo agire partendo proprio dai fiumi.

Fonte: World Rivers Day

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