Cop26, l’Italia si aggiunge al fotofinish per lo stop ai finanziamenti ai combustibili fossili all’estero

Un'adesione in extremis per il nostro Paese all'accordo sul supporto internazionale alla transizione verso l'energia pulita siglato oggi

Un’adesione in extremis per il nostro Paese all’accordo sul supporto internazionale alla transizione verso l’energia pulita siglato oggi nell’ambito della Cop26

L’Italia va ad aggiungersi all’ultimo minuto alla lista dei paesi firmatari dell’accordo per lo stop ai finanziamenti di progetti con combustibili fossili all’estero: si tratta di poco più una ventina di Paesi (fra cui anche Stati Uniti, Canada, Regno Unito) e istituti bancari (Banco de Desenvolvimento de Minas Gerais e European Investment Bank) che si impegnano a smettere di finanziare progetti esteri di combustibili fossili.

(Leggi anche: Cop26, 20 Paesi verso stop finanziamenti ai combustibili fossili all’estero (senza l’Italia))

L’accordo, annunciato ufficialmente nel pomeriggio di oggi a Glasgow, intende mettere fine ai finanziamenti internazionali delle centrali e degli impianti a carbone, ed è il primo a includere anche i progetti alimentati con greggio e gas. Fino a questa mattina, secondo indiscrezioni di Bloomberg, il nostro Paese (insieme a Cina e Giappone) si era rifiutato di firmare l’accordo – ma a pochissime ore dall’ufficialità arriva la svolta inaspettata.

Fino a qualche ora fa l’Italia non compariva nemmeno nella lista ufficiale dei Paesi firmatari né tantomeno sulla mappa condivisa sul profilo Twitter della COP26. Solo nel pomeriggio il nostro Paese è stato inserito nel documento.

Non deve impressionare un comportamento di questo genere da parte del nostro Paese: nel caso di accordi tanto impegnativi, che prevedono azioni concrete nel lungo periodo, è una prassi piuttosto consolidata quella di temporeggiare fino all’ultimo prima di dare la propria adesione, o anche dare forfait pochissimo tempo prima dell’ufficialità.

Cosa prevede l’accordo 

L’accordo raggiunto oggi si pone come obiettivi principali la riduzione del riscaldamento globale e la graduale transizione verso l’energia pulita. Ecco i punti inseriti nel documento:

  1. Daremo priorità al nostro sostegno alla transizione verso l’energia pulita, utilizzando le nostre risorse per migliorare ciò che può essere fornito dal settore privato. Questo sostegno dovrebbe mirare a “non arrecare danni significativi” agli obiettivi dell’Accordo di Parigi, alle comunità locali e agli ambienti locali.
  2. Porremo fine a ogni nuovo sostegno pubblico diretto per il settore energetico delle fonti fossili non abbattute entro la fine del 2022, tranne  circostanze limitate e definite, che siano coerenti con un limite di riscaldamento di 1,5 gradi e con gli obiettivi dell’Accordo di Parigi 
  3. Incoraggeremo altri governi, le loro agenzie ufficiali di credito all’esportazione e le istituzioni finanziarie pubbliche ad attuare impegni simili nella COP27 e oltre. Ciò include la guida di negoziati multilaterali negli organismi internazionali, in particolare nell’OCSE, per rivedere, aggiornare e rafforzare i loro quadri di governance per allinearli agli obiettivi dell’Accordo di Parigi. 

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Fonte: Twitter/COP26

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