Sai perché le tue bollette di luce e gas stanno aumentando nonostante la diminuzione dei costi dell’energia

Se anche voi vi state trovando a fare i conti con aumenti dei prezzi delle bollette di luce e gas, questi potrebbero esserne i motivi

Pensavate che le vostre bollette sarebbero diminuite con l’inizio dell’anno visto le riduzioni del costo dell’energia? Con l’inizio del 2024 il mercato dell’energia elettrica e del gas ha subito alcune importanti variazioni che si stanno ripercuotendo sulla bolletta dei consumatori finali, ma non sempre come ci si aspettava. Se anche voi avete avuto brutte sorprese all’arrivo dell’ultima bolletta, vi spieghiamo da cosa derivano gli aumenti registrati.

Se è vero che il costo dell’energia elettrica ha subito una riduzione del 30% circa nei primi due mesi dell’anno, bisogna considerare che, di contro, l’IVA per il gas è passata dal 10% al 22% a partire dallo scorso gennaio. Inoltre con la fine del mercato tutelato, moltissimi italiani sono stati costretti a sottoscrivere un’offerta con un fornitore del mercato libero per quanto riguarda il gas (per passare a un nuovo fornitore di energia elettrica c’è ancora qualche mese di tempo).

Leggi anche: Bollette luce e gas, si avvicina la fine del mercato tutelato: le date del passaggio (ma non è per tutti)

Non sorprende, quindi, che in questo momento di forte cambiamento per il mondo dell’energia e del gas, alcuni consumatori si ritrovino a gestire bollette di luce e gas più alte rispetto al periodo precedente.

Ma in pratica perché? Quali sono i motivi alla base di questi aumenti? Abbiamo provato a ricostruirli facendo riferimento alle stime di Selectra:

Consumi stimati (e non effettivi)

Un primo fattore di aumento del prezzo della bolletta potrebbe essere il fatto che, nel periodo precedente, è stato pagato un consumo stimato e non effettivo.

Il conguaglio che segue al pagamento “forfettario” potrebbe riservare sorprese poco piacevoli per il consumatore, che può trovarsi a dover pagare una maxi bolletta, dovendo saldare i consumi non fatturati nei mesi precedenti.

Aumento dell’IVA per il gas

Come abbiamo già detto all’inizio dell’articolo, dal 1° gennaio 2024 l’IVA sulle fatture per la fornitura di gas naturale è tornata ad una percentuale “ordinaria” ovvero il 10% per gli usi civili entro i 480 Smc/anno e il 22% per tutti i casi restanti.

Secondo il CODACONS, questo aumento renderà le bollette del gas più costose del 14,56% rispetto allo scorso anno, con una spesa maggiore pari a +242,28 euro a famiglia su base annua.

Cambio fornitore automatico

Come vi abbiamo spiegato in diversi articoli, il passaggio dal mercato tutelato a quello libero è sì gratuito e automatico per i consumatori, ma potrebbe non rivelarsi sempre vantaggioso.

Infatti, se il consumatore non interviene per tempo a sottoscrivere una nuova offerta con un fornitore del mercato libero (di energia elettrica o gas), la sua utenza passerà automaticamente al fornitore di zona, identificato in fase d’asta.

Il nuovo fornitore potrebbe non essere conveniente quanto il precedente e non garantire al consumatore lo stesso prezzo del vecchio fornitore: questo si traduce, ovviamente, in un aumento del costo della bolletta. 

Se vi trovate in questa situazione a causa di un interessamento “tardivo” alla questione, non disperatevi: c’è sempre la possibilità di un ulteriore cambio di fornitore nel mercato libero – anche se automaticamente si è passati con il fornitore di zona.

Sul portale ARERA è possibile confrontare le offerte dei diversi fornitori dell’energia, in modo da scegliere consapevolmente il fornitore e il contratto più adatti alle proprie esigenze.

Periodo di fatturazione

Il cambio automatico del fornitore di energia elettrica o gas potrebbe portare anche a un nuovo calendario di fatturazione che, almeno in apparenza, potrebbe portare a un aumento del prezzo.

In realtà, quello che appare come un aumento del prezzo in bolletta potrebbe essere solo il costo relativo al nuovo periodo di fatturazione (bimestrale o in alcuni casi addirittura trimestrale).

Tuttavia, proprio nel momento del cambio fornitore, bisogna fare attenzione che non si verifichi una sovrapposizione tra l’ultima bolletta del gestore che si lascia e la prima di quello verso cui si transita.

A causa di un errore di comunicazione, infatti, si può incorrere in una doppia fatturazione per lo stesso periodo di fornitura: se questo accade, il consumatore è costretto a chiedere un rimborso per la fattura errata.

Offerta a prezzo variabile

Se abbiamo sottoscritto un contratto di fornitura di energia elettrica o gas a prezzo variabile, dobbiamo mettere in conto che la nostra spesa per le bollette possa subire oscillazioni anche sensibili. 

Diversamente dai contratti di fornitura a prezzo fisso, in cui il costo dell’energia e del gas è dichiarato “a monte” dal fornitore e rimane inalterato nel tempo, nei contratti a prezzo variabile tale costo risente dell’andamento:

  • dell’indice PUN (Prezzo Unico Nazionale) per quanto riguarda l’energia elettrica
  • dell’indice PSV (Punto di Scambio Virtuale) per il gas.

Entrambi gli indici possono essere controllati dai consumatori in tempo reale sul portale GME – Gestore dei Mercati Energetici.

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