Ilaria Rosella Pagliaro Come il King's College di Cambridge ha integrato la tecnologia solare nella sua storica cappella, unendo innovazione e tradizione in risposta all'emergenza climatica
@King’s Cambridge College
L’installazione dei primi pannelli solari sulla cappella del King’s College a Cambridge rappresenta un audace passo avanti verso la sostenibilità. Questo progetto pionieristico, che prevede l’installazione di 438 pannelli fotovoltaici, simboleggia un’importante transizione ecologica per l’istituzione.
Nonostante ciò, il King’s College, noto per il suo approccio progressista nonostante i suoi quasi 600 anni, ha ricevuto critiche per l’installazione dei pannelli che, pur soddisfacendo completamente il fabbisogno energetico della cappella, contribuiranno solo al 5,5% del fabbisogno elettrico totale del college. Historic England ha espresso una forte opposizione al progetto, temendo danni irreparabili a questo edificio di eccezionale importanza storica. Il funzionario di pianificazione del Comune di Cambridge ha sostenuto che l’aggiunta dei pannelli fotovoltaici, capaci di produrre 123.000 kWh di elettricità all’anno, avrebbe compromesso l’autenticità e l’integrità di questo simbolo medievale.
Un esperimento di equilibrio tra passato e futuro
©King’s College
Nonostante l’opposizione iniziale, il permesso per l’installazione dei pannelli è stato concesso grazie all’intervento dell’ex rettore e astrofisico Michael Proctor. Il decano Cherry ha espresso sorpresa per questa decisione, evidenziando come l’approvazione rifletta un cambiamento nell’opinione pubblica riguardo al bilanciamento tra estetica e praticità.
La decisione di installare i pannelli solari ha ricevuto una forte spinta dal sostegno di Gillian Tett, editorialista del Financial Times e rettore del King’s, e dal reverendo Dr. Stephen Cherry, decano del college. Entrambi hanno sottolineato l’importanza di adottare soluzioni innovative per rispondere alla crisi climatica, affermando che i pannelli solari rappresentano un passo verso la normalizzazione di comportamenti sostenibili. I pannelli, installati su entrambi i lati del tetto, coprono la parte in piombo aggiunta negli anni ’50. Adam Hyland, ingegnere fotovoltaico, ha lodato la vista unica offerta dall’alto della cappella. I pannelli, uniti ad altre iniziative eco-compatibili, sono parte di un piano per rendere il college a zero emissioni entro il 2038.
Questo è un momento storico per la Cappella del King’s College e per il patrimonio architettonico britannico – ha dichiarato Tett – È solo un passo sulla strada verso un’energia più pulita ed ecologica, ma è un simbolo potente e stimolante del nostro impegno ad essere buoni amministratori del nostro ambiente.
Sebbene i pannelli solari siano visibili, Tett è convinta che non pregiudicheranno l’esperienza dei visitatori. Il King’s College, simbolo di Cambridge, vuole utilizzare il suo patrimonio storico come punto di partenza per innovazioni future. Il King’s College si unisce ad altri edifici storici come le cattedrali di Gloucester, Salisbury e Bradford nell’adozione di pannelli solari. Tett spera che l’esempio del King’s possa ispirare altre chiese in tutto il Regno Unito a intraprendere percorsi simili verso la sostenibilità.
La Cappella si unisce a una serie di chiese e cattedrali che hanno già installato pannelli solari, tra cui le cattedrali di Salisbury e Gloucester e Great St Mary’s, la chiesa dell’Università di Cambridge. Il progetto è stato finanziato esclusivamente da donazioni filantropiche fatte alla Cappella e al College nel corso di molti anni e incontra il parere favorevole anche del reverendo dottor Stephen Cherry, decano della Cappella che ha commentato:
Sebbene il contributo economico dei pannelli solari sia prezioso in termini monetari, il loro principale vantaggio pubblico è il risparmio di carbonio per un periodo di molti anni. Deve anche essere visto come parte dell’impegno del College a rendere i suoi edifici e in particolare la Cappella più efficienti oltre che un esempio tangibile di come la Cappella può e deve contribuire al benessere morale ed etico di questo luogo di apprendimento.
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Fonte: King’s College
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