Incentivi a fondo perduto per l’agrivoltaico innovativo, c’è il decreto. Chi può fare richiesta

Agrivoltaico innovativo: entra in vigore il decreto sugli incentivi a fondo perduto destinati a chi opera nel settore agricolo. Si punta all'installazione di almeno 1,04 GW di impianti di energia green entro il 30 giugno 2026. Tutto quello che c'è da sapere sulla misura

È entrato ieri in vigore il decreto del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica che promuove la creazione di sistemi agrivoltaici innovativi di natura sperimentale. L’obiettivo è riuscire a portare energia pulita e rinnovabile nelle campagne italiane, attraverso la realizzazione di una rete di nuovi impianti (prevalentemente a struttura verticale e con moduli ad alta efficienza) in grado di generare almeno 1,04 gigawatt.

La misura in questione prevede l’erogazione di un contributo a fondo perduto finanziato dal PNRR, che andrà a coprire fino al 40% dei costi ammissibili, abbinato a una tariffa incentivante applicata alla produzione di energia elettrica netta immessa in rete.

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I beneficiari degli incentivi

Come chiarito nel decreto, potranno beneficiare degli incentivi a fondo perduto i  seguenti soggetti:

  • imprenditori agricoli (come definiti dall’articolo 2135 del codice civile)  in forma individuale o societaria anche cooperativa
  • società agricole (come definite dal decreto legislativo 29 marzo 2004, n. 99) nonché consorzi costituiti tra due o più imprenditori agricoli
  • associazioni temporanee di imprese

Il Gestore dei Servizi Energetici (GSE), soggetto gestore della misura, erogherà gli incentivi per un periodo pari a venti anni, corrispondente alla vita utile convenzionale degli impianti.

Come accedere alla misura

Per usufruire degli incentivi occorre iscriversi ad appositi registri o partecipare a procedure competitive in funzione della titolarità e della taglia dei progetti, che si svolgeranno nel corso del 2024. Le istanze di partecipazione dovranno essere inviate al Gestore dei Servizi Energetici, esclusivamente tramite il sito www.gse.it. 

Il sistema di incentivazione suddivide gli impianti in 2 fasce. Le procedure di registro, per un contingente complessivo di 300 megawatt, sono riservate ad impianti di potenza fino a 1 megawatt realizzati da imprenditori agricoli e loro aggregazioni.

Invece, le procedure competitive, per un contingente complessivo di 740 megawatt, sono destinate ad impianti di qualsiasi potenza realizzati da imprenditori agricoli e loro aggregazioni, o associazioni temporanee di impresa che includono almeno un imprenditore agricolo.

Gli impianti risultanti in posizione utile nelle relative graduatorie entrano in esercizio entro diciotto mesi a decorrere dalla data di comunicazione dell’esito della procedura e comunque non oltre il 30 giugno 2026. – viene chiarito nel decreto – I predetti termini sono da considerare al netto dei tempi di fermo nella realizzazione dell’impianto e delle opere connesse, derivanti da cause di forza maggiore e comunque non possono andare oltre il 30 giugno 2026.

Per conoscere i dettagli sulle precise modalità e le tempistiche di riconoscimento degli incentivi bisognerà attendere ancora un paio di settimane. Infatti, entro i prossimi quindici giorni – come previsto dal provvedimento – saranno approvate dal Ministero tutte le regole operative. Toccherà poi al GSE emanare un primo avviso pubblico per la presentazione delle istanze entro trenta giorni dall’approvazione delle regole.

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Fonte: MASE

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